"Appalti Sospetti". Questo il nome della maxi inchiesta coordinata direttamente dalla Procura della Repubblica di Terni, con il procuratore Alberto Liguori. Nella mattinata di giovedì, mega blitz della Squadra Mobile della Polizia, diretta dal dottor Alfredo Luzi e degli uomini della Guardia di Finanza di Terni, presso il cuore politico ternano rappresentato da Palazzo Spada e alcuni uffici dell'assessorato.
Grande stupore dei cittadini che si sono visti arrivare decine di pattuglie presso Piazza Ridolfi e Corso del Popolo, con la presenza di un elicottero della Polizia che ha sorvolato le vie della città.
Documenti, computer portatili, server e apparecchiature di proprietà del comune. Tutto questo è stato controllato e perquisito da parte delle Fiamme Gialle nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti sospetti.
Alla base dell'operazione ci sarebbe il sistema degli appalti pubblici, quindi i rapporti che intercorrono tra il mondo della politica e quello economico, con un particolare occhio alla gestione del verde pubblico.
Ben 16 gli avvisi di garanzia emessi dalla procura di Terni con pesanti accuse di associazione a delinquere e turbativa d'asta. Coinvolti nell'inchiesta assessori e vertici di grosse cooperative ternane, quali l'assessore ai lavori pubblici Stefano Bucari, l'assessore al bilancio Vittorio Piacenti D'ubaldi, il dirigente del Comune di Terni Renato Pierdonati, il dirigente per la gestione e manutenzione del patrimonio del Comune di Terni Paolo Neri, il presidente della cooperativa Actl Sandro Corsi, il responsabile appalti e progettazione sociale presso cooperativa Actl Carlo Andreucci, il responsabile della cooperativa UltraServizi Antonio Sabatini, i responsabili della cooperativa sociale Gea e La Torre Luca Ascani e Gianluca Tomassi, l'amministratore delegato di AllFood Massimo Piacenti e il commercialista Goffredo Maria Copparoni.
Cinquantuno le perquisizioni effettuate dalle forze dell'ordine, presso gli uffici e i domicili dei soggetti coinvolti. Considerando la portata dell'operazione, non si esclude che la lista dei sospettati si possa allungare nelle prossime ore.