Questa èla prima volta che un video girato a 360° viene usato a seguito di un evento sismico. Il video è stato rilasciato durante la giornata di ieri dall'INGV (Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia) e permette all'utente di muoversi liberamente nelle immagini catturate dai memebri dell'Istituto. I metodi per girare cortometraggi come questo incredibile video sono comunemente usati dalle Forze dell'ordineper monitorare le aree a rischio naturale. I supporti più inidicati per la riproduzione di queste immagini sono i dispositivi touch, comesmartphonee tablet.

Uno dei terremoti più devastanti

Il terremotodi amatrice, avvenuto nel Centro Italia il 24 agosto di quest'anno è stato uno dei più devastanti, poiché per varie coincidenze ha colto la popolazione del tutto impreparata. L'ora notturna, il periodo estivo, le case molto antiche, sono stati tutti fattori che hanno giocato contro le vite umane che in quella tragica notte si sono spente. Il numero delle vittime si aggira intorno alle 300 persone, a cui si devono aggiungere una quantità innumerevole di feriti. Il paese è attualmente raso al suolo. È possibile nel video a 360° rilasciato dall'INGV visualizzare la faglia colpevole del sisma, con la sua interminabile scia di detriti.

Il video della faglia

Il metedo per girare un video di questo genere è stato studiato dal Laboratorio di Aerogeofisica dell'Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia italiano. Per catturare le immagini, sono state montate su un elicottero dell'Istituto sei telecamere che catturano le immagini del suolo da diverse angolazioni utili allo scopo: queste angolazioni sono state in seguito proiettate su di una sfera per dare la possibilità all'utente di muoversi liberamente, a 360°, come se egli stesso fosse sull'elicottero.

È possibile riprodurre il video anche su dispositivi non dotati di touch.L'Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia sta attualmente monitorando il suolo italiano, al fine di avvertire per tempo la popolazione su altri possibili terremoti. Molta attenzione stanno prestando anche ai vulcani italici, alcuni dei quali potrebbero eruttare da un momento all'altro.