Milano ha voluto rendere l’ultimo saluto ad Umberto Veronesi, morto l’8 novembre a quasi 91 anni, con una cerimonia laica nella sala Alessi di Palazzo Marino, sede del comune. Tanti amici, pazienti, colleghi e semplici cittadini hanno partecipato alla commemorazione, iniziata con “Il chiaro di luna” di Beethoven e “Tu che di gel sei cinta” dalla Turandot di Giacomo Puccini, suonati al pianoforte dal figlio dell'oncologo, Alberto, musicista e direttore d'orchestra.

La commozione del sindaco

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala ha preso la parola per primo, per un ricordo molto sentito.

“È stato il mio medico, mi ha aiutato a guarire, ma mi ha anche regalato un grande insegnamento – ha esordito il primo cittadino – sono parole che mi porto sempre appresso e che mi hanno aiutato molto”. E così, trattenendo a stento le lacrime, Sala ha reso pubbliche le parole del medico: “La malattia farà parte della tua vita non devi considerarla altro da te; non devi mai dire di dover lottare contro di essa, ma devi vivere e pensare che tu e lei siete la stessa cosa; ma ci si cura sempre da tutti i mali, del corpo e della mente”. Poi, prima di scoppiare a piangere, l’ultimo ringraziamento “per tutte le volte che mi hai compreso e sostenuto”.

Il ricordo di Emma Bonino

È intervenuta anche Emma Bonino, altra paziente illustre di Veronesi: “In Italia sono ormai molti i medici e professori che hanno imparato il tuo metodo – ha spiegato l’ex ministro - non si guarda più solo l'organo malato, ma la persona, con i suoi sogni, le sue debolezze e suoi punti di forza”.

Veronesi lascia in eredità questo suo metodo caratterizzato da un "equilibrio straordinario che ti sostiene, ti capisce, che non ti fa sentire un malato e quindi un reietto".

Hanno ricordato l’oncologo anche il figlio Paolo, che ha ribadito la capacità del padre di essere uno scienziato e un politico vicino alle persone, il professor Pier Giuseppe Pelicci, direttore ricerca all’Istituto Europeo di Oncologia, e le nipoti di Veronesi, Elena e Gaia.

Tra le personalità presenti anche, in rappresentanza del governo, il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi e il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, il vice segretario del Partito democratico Lorenzo Guerini, gli ex sindaci di Milano Carlo Tognoli e Gabriele Albertini, l’ex sindaco di Torino Piero Fassino.