Il giorno di Natale di esattamente 25 anni fa, ovvero il 25 dicembre 1991, per l'ultima volta sventolò sul Cremlino a Mosca la bandiera rossa con la falce e martello, simbolo dell'Unione Sovietica.
25 anni dalla fine dell'Unione Sovietica
E' dunque passato esattamente un quarto di secolo da quello storico giorno. Erano precisamente le ore 19,45 locali quando il simbolo del comunismo mondiale venne ammainato per l'ultima volta dal tetto del palazzo simbolo dell'Unione Sovietica. Appena pochi minuti prima Michail Gorbaviov aveva annunciato in diretta televisiva le proprie dimissioni da presidente dell'URSS, stato che venne disciolto ufficialmente il giorno seguente.
Contestualmente dalle sue ceneri sarebbero nate le varie repubbliche autonome, inizialmente unite nel CSI (Comunità degli Stati Indipendenti), fra le quali la più grande è la Russia. Terminò così l'esperienza del "socialismo reale" sovietico dopo settantadue anni dalla Rivoluzione d'Ottobre del 1917, punto di riferimento per tanti partiti e movimenti anche in Occidente. L'URSS si era costituita formalmente nel dicembre 1922, dopo la vittoria bolscevica nella Guerra Civile.
Il 25 dicembre data simbolica della fine del socialismo reale
Coincidenza della storia, nel giorno del 25° anniversario della fine dell'URSS, è avvenuta una grave tragedia aerea nel quale 64 membri del famoso Coro dell'Armata Rossa sono morti dopo lo schianto del Tupolev Tu-154 nei pressi di Sochi, vicino al Mar Nero.
La comitiva si stava spostando per andare in Siria per svolgere alcuni concerti attorno il Capodanno. Nell'incidente aereo sono morte complessivamente 93 persone.
Ma il 25 dicembre è anche la data di un altro avvenimento storico cruciale nella crisi del socialismo reale: il giorno di Natale del 1989 venne infatti ucciso per fucilazione Nicolae Ceausescu assieme alla moglie Elena, a epilogo di un breve processo sommario dopo che i due vennero catturati durante la fuga in seguito allo scoppio della Rivoluzione Rumena.
I Ceausescu erano stati al potere in Romania per trentaquattro anni, a partire dal 1965 quando Nicolae era diventato segretario del Partito Comunista: dal 1974 era poi anche Presidente della Repubblica.