Dopo la decisione del ministro degli Interni Marco Minniti di rendere pubblici i nomi e i cognomi dei due agenti della Polizia protagonisti dello scontro a fuoco di Sesto San Giovanni nel quale è rimasto ucciso Anis Amri, il terrorista tunisino autore della strage di Berlino, come prevedibile in molti si sono riversati sui social network per "curiosare" sulle vite e sul passato di Luca Scatà e Christian Movio.

Nonostante i loro profili siano stati oscurati dopo poche ore dalla diffusione dei loro nomi, è stato possibile per gli utenti della rete più "veloci", andare a scoprire alcuni dettagli sulle simpatie politiche dei due, che stanno facendo molto discutere in queste ore.

Le foto postate in passato sui social network dai poliziotti-eroi di Sesto San Giovanni

In particolare ci sono tre foto postate su Instagram nei mesi scorsi dal poliziotto Luca Scatà che lasciano poca immaginazione su quale sia la sue fede Politica.

In particolare il 25 aprile scorso ha postato una foto con scritto "Io il 25 aprile non lo festeggio" e sotto una citazione assai eloquente: "Non tutti tradirono, molti rimasero fedeli alla badiera e diedero la vita per essa. Io sono dalla parte di quella Italia, di quegli Italiani che non tradirono e non si arresero. Io oggi non festeggio". Il 28 aprile 2015 invece, in occasione del 70° anniversario della morte di Benito Mussolini, Scatà aveva invece pubblicato una foto del Duce, aggiungendo come commento: "Il tradito potrà essere anche ingenuo, ma il traditore rimarrà sempre un infame.

28 aprile 1945 - 28 aprile 2015", il tutto corredato dagli hashtag #dux #nobis #grandeuomo. Il terzo scatto che fa parecchio discutere è invece una foto del 6 novembre 2015 che ritrae lo stesso Scatà mentre fa il saluto romano.

Per quanto riguarda l'agente Christian Movio invece, non ci sono richiami politici così espliciti sui suoi profili, anche se in alcuni casi aveva condiviso su Facebook post tratti da siti come "Tutti i crimini degli immigrati", che in genere evidenziano gli atti commessi dai migranti in Italia in modo piuttosto discutibile.

Come era prevedibile, la diffusione di queste foto da parte di diversi siti giornalistici nelle scorse ore, sta facendo molto discutere sui social network.