Dopo il passaggio della legge che ha dichiarato legale l'uso della Cannabis a scopo ricreativo in California, molti dipendenti si lamentano di dover sottostare a regole che ne limitano o vietano l'uso in determinati ambienti di lavoro, pena il licenziamento.

Marijuana legale, ma non per le leggi federali

La legge che attualmente permette il possesso e l'uso di Cannabis in California, entra in contrasto con la legge federale che lo ritiene illegale, permettendo ai datori di lavoro di selezionare il proprio personale anche con test che ne determinino la sobrietà.

I test a cui vengono sottoposti i dipendenti possono rivelare una vasta gamma di sostanze stupefacenti: oltre la cannabis, le anfetamine, la cocaina, Pcp, e oppiacei. Pare che, però, il caso della marijuana sia particolare: la presenza della droga, infatti, lascia tracce che possono durare anche molto tempo dopo l'assunzione nell'urina e nella saliva. Queste tracce, non indicandone un uso immediatamente precedente, non rivelano effettivamente che il dipendente si trovi in uno stato psicofisico alterato, ma solo che, precedentemente, ha fatto uso (attualmente non vietato dalla suddetta legge californiana).

Nemmeno i malati sono tutelati

È inclusa in questa politica di controllo persino la Cannabis utilizzata a scopo terapeutico, che in California è legalmente utilizzabile sin dal 1996, ma che non è tollerata nemmeno se assunta lontano dall'orario di lavoro.

Sono proprio i malati, a risentire maggiormente di questo "scontro di leggi", in quanto non tutelati.

Non tutti sono contrari al rendere questo procedimento più flessibile, ma restano sulle proprie posizioni tutti i dirigenti di aziende che lavorano in settori particolarmente controllati, come quelli che si occupano di trasporti o includono l'uso di macchinari pesanti.

Comunque, i consumatori di marijuana sono una larghissima fetta della popolazione, e probabilmente le aziende saranno costrette per necessità ad allentare gradualmente i propri standard di sicurezza; Ellen Komp del NORML, gruppo che si batte in difesa dell'uso della Marijuana, è in prima linea in questa lotta, e ha comunicato di ricevere telefonate ed e-mail di persone che comunicano la volontà che le cose cambino.