Tor Sapienza, Roma, intorno alle 3 di questa mattina la Polizia ha ricevuto una telefonata anonima, per indicare il corpo di una donna senza vita in via Guglielmo Sansoni, in zona Tor Sapienza, la stessa zona della scomparsa della studentessa cinese.

Vediamo cosa è successo

Il 7 dicembre scorso una ragazza di 20 anni Zhang Yao, stava uscendo dal ufficio immigrazione per ritirare il suo permesso di soggiorno, appena uscita dall’ufficio telefona ad una sua amica per avvertirla che aveva il documento e che la stava per raggiungere in facoltà, mentre sta telefonando la ragazza urla “aiuto mi stanno aggredendo”, la sua amica avverte subito la Polizia.

Partono immediatamente le indagini, vengono fatti dei sopralluoghi nella zona dove è scomparsa, in zona sono presenti diversi campi rom e centri d’accoglienza per extracomunitari. il commissario di polizia ha controllato tutte le telecamere di sorveglianza della zona, sono stati sentiti tutti i suoi colleghi dell’università e la ragazza che era a telefono con lei, sono state controllate anche le celle dove poteva aver agganciato il segnale il suo cellulare, ma della ragazza per il momento si è persa ogni traccia.

La ragazza cinese zhang yao si trovava in Italia per frequentare l’Accademia delle Belle Arti di via di Ripetta, aveva fatto richiesta e aderito al Programma "Marco Polo e Turandot", un progetto di scambio culturale di studenti tra i paesi asiatici ed Europei.

La famiglia racconta che si era innamorata della città eterna dopo una vacanza con i genitori e da lì l’idea di venire a studiare nel nostro paese.

La Polizia stava seguendo numerose piste

La polizia stava seguendo molteplici piste dalla ricerca nei campi rom, al sequestro di alcuni richiedenti asilo, dal momento che la ragazza girava per Roma con una borsa di un valore di 1000 Euro.

Un’altra pista che stava prendendo piede era quella del sequestro per estorsione da parte di alcuni suoi connazionali, la Polizia temeva che qualcuno l’avesse riconosciuta essendo la figlia di un ricchissimo imprenditore e da lì l’idea del sequestro per ottenere un lauto riscatto.