Donald Trump sta mantenendo le promesse fatte durante la sua campagna elettorale. Oggi ha firmato l'ordine esecutivo per la costruzione del muro con il Messico. Ma non solo. Oggi il neo presidente americano ha firmato anche una direttiva per bloccare l'entrata dei profughi provenienti dalle zone di guerra.

Il muro con il Messico

Per la costruzione del muro verranno utilizzati dei fondi federali (facendo appello ad una legge del 2006). Il possente muro si estenderà per circa 3.000 chilometri al confine tra San Diego e Tijuana. Il muro verrà costruito con i soldi dei cittadini americani, ma Trump fa una promessa: "Il Messico ci rimborserà".

Oggi Donald Trump ha incontrato a Washington il presidente del Messico per discutere sulla modifica dell'accordo Nafta. Il presidente americano ha firmato il decreto presidenziale e la prima promessa è stata quindi mantenuta.

Stop all'accoglienza profughi

Oggi il presidente ha anche firmato una direttiva per limitare l'entrata degli immigrati, provenienti dalle zone di guerra. L'ordine restrittivo coinvolge anche le persone in possesso di visto provenienti da paesi islamici ( Iraq, Iran, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen). L'unica "scappatoia" per i profughi saranno "gli esami di religione". In realtà, questo iter sarebbe contrario ai principi costituzionali. Ma evidentemente a Trump non importa.

Trump spazza via i decreti di Obama

La settimana scorsa, dopo la cerimonia di inaugurazione, Donald Trump ha firmato il primo decreto per modificare la riforma sanitaria Obamacare. Lunedì ha invece eliminato il rapporto di libero scambio con l'Asia-Pacifico. Ieri, in tema di ambiente, ha dato il via agli oleodotti Keystone XL e Dakota Access.

Quest'ultimo attraverserà le terre sacre dei Sioux. Le acque delle terre saranno ad alto rischio di contaminazione.

Le proteste delle tribù native e degli ambientalisti non si sono fatte attendere. Obama era contrario agli oleodotti, in quanto secondo l'ex presidente, gli oleodotti non avrebbero fornito un numero sufficientemente alto di posti di lavoro tale da giustificare il gravissimo impatto ambientale.