Il gelo artico sta duramente colpendo la nostra penisola, portando nevicate abbondanti e temperature glaciali molto al di sotto dello zero soprattutto al centro Italia ed in particolare nelle zone colpite dal terremoto dello scorso 24 agosto. Il sisma di intensità 6.0 aveva devastato interi paesi, in particolare Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto, cancellando intere frazioni e causando ben 300 morti.

Ieri mattina a Grisciano (frazione di Accumoli), le popolazioni colpite dal sisma riunitesi in vari comitati che si sono formati successivamente al Terremoto hanno sfidato il gelo per sfilare in una protesta pacifica che suona come un "grido di allarme" per la gestione post sisma.

I partecipanti dicono che non si è mai più visto nessuno in quei luoghi e cosi armati di tanti striscioni che ben testimoniano la loro rabbia, 400 persone provenienti anche dalle Marche (dall'ascolano) ha dato il via alla manifestazione per "non essere più dimenticati", così scrivono.

Nessun intervento è stato fatto dopo il sisma

I cittadini lamentano di essere stati abbandonati in quanto per lo più ribadiscono il fatto che dal 24 agosto ad oggi non è stato "mosso un sasso", tutto è rimasto uguale ad allora. Dicono infatti che fino ad oggi in molte frazioni non sono state ancora liberate case (che oggi sono zeppe di neve), non si sono spostate macerie in un immobilismo che fa paura. A peggiorare le cose ci si sono messe le condizioni climatiche, freddo e neve, addotte dalle istituzioni come scuse per bloccare ogni tipo di intervento.

Di rimando però le popolazioni ribattono che non è certo una novità che in queste zone di inverno nevichi, "non ci si poteva certo aspettare che crescessero margherite!", dicono. I partecipanti lamentano il mancato arrivo delle casette perché ancora non è stato scelto il luogo dove posizionarle, mentre dicono a Norcia si sono predisposte quasi nell'immediato, nonostante il sisma sia avvenuto ad ottobre.

I residenti vengono poi continuamente "sballottati" da un luogo all'altro, con gli inevitabili disagi. Un altro fattore su cui chiedono chiarezza è lo smaltimento delle macerie contenenti amianto, sui cimiteri ed infine su ciò che concerne lo stoccaggio dei mobili.

Dopo il terremoto troppa lentezza

Troppa lentezza e troppa burocrazia insomma la stanno facendo da padrone ed i terremotati di Accumoli e delle altre frazioni colpite dal terremoto del 24 agosto hanno ormai esaurito la loro pazienza.

Loro dicono di non sentirsi "terremotati di serie B" e come tale chiedono alle istituzioni di partecipare con maggiore coinvolgimento alla ricostruzione delle loro terre così aspramente colpite e distrutte e di ricevere finalmente le risposte che desiderano ai loro tanti dubbi. Servono, dicono, più misure ben definite a tale scopo che però fino ad oggi non si sono ancora viste. Di tempo per agire le istituzioni ne hanno avuto (sono passati 4 mesi dal terremoto), ora occorre passare direttamente ai fatti perché come recita uno degli striscioni visto ieri "la burocrazia uccide più del terremoto".