La vita delle persone coinvolte nei drammatici terremoti avvenuti in Abruzzo e Marche è inesorabilmente cambiata per sempre. Purtroppo ci sono state molte vittime e interi paesi distrutti. Ad oggi molte di queste sono state “provvisoriamente” sistemate nelle tendopoli, altre ospitate da parenti e amici. Una buona parte invece, si è vista trasferire in alcune strutture alberghiere lungo la riviera adriatica. Ed è proprio qui che nei giorni scorsi è nata una triste vicenda che tocca da vicino la vulnerabilità degli sfollati e certe “sviste” della protezione civile.
Infatti, la sedicente Khese foundation è riuscita a far passare per buono un cerotto magico che allevia tutti i mali che i terremotati possano manifestare. E non solo, è anche riuscita a promozionarli.
La fondazione e il cerotto magico
La Khese foundation, attraverso loquaci interlocutori, si spaccia come una delle tante organizzazioni intente a salvare il mondo. A tale proposito ha brevettato un dispositivo atto a ottenere l'energia infinita, una serie di cerotti al plasma capaci guarire miracolosamente qualunque trauma. Nonché malattie importanti come la Sla, e addirittura diversi tumori.
Il materiale salva non si sa cosa, sarebbe stato distribuito in questo fine settimana in tutte le strutture che ospitano gli sfortunati “terremotati”.
Il tutto confezionato in simpatiche scatolette individuali contenenti i patch, i galloni di Gans (gas in nano state), i liquidi al plasma, e ovviamente, al modico prezzo di 45 euro, non poteva mancare anche la penna magica.
La vicenda
A volte la concitazione e la frenesia fa perdere la dovuta connessione con la realtà, e anche con certi pericoli.
È quanto accaduto al Centro gestione emergenze della Protezione Civile. Qualche tempo fa è arrivata una email dalla sedicente fondazione chiedendo di poter distribuire gli ingannevoli “cerotti-magici” negli alberghi che ospitano gli sfollati. Una svista, un errore, un mancato controllo da parte degli addetti preposti ha autorizzato la distribuzione dei volantini pubblicitari nelle sale pranzo delle strutture.
Fortunatamente, e soltanto dopo l'arrivo dei ringraziamenti da parte della Khese foundation, il pasticcio è emerso e subito risanato. In effetti, la Protezione Civile ha fatto ritirare i volantini e chiede umilmente scusa.