Si chiamano Pastorizia never dies e #aca..oduro, sono due gruppi chiusi di Facebook con, rispettivamente, 210mila e 80mila iscritti. Lo scopo di questa congrega di buontemponi, tra le altre amenità, è quello di offendere e minacciare le donne, oltre che di pubblicare post ‘divertenti’ di pessimo gusto. Adesso, grazie alla giornalista e blogger Selvaggia Lucarelli, evidentemente infiltratasi sotto mentite spoglie in questi gruppi di hater, si scopre che tra i membri più attivi e venerati si nasconde, neanche troppo, Raffaele Sollecito. Il ragazzo che, insieme all’americana Amanda Knox, venne accusato (poi prosciolto due volte) del guignolesco omicidio di Meredith Kercher a Perugia, si fa beffe del cadavere della giovane britannica e, forse anche degli inquirenti.

Consigli su come confondere le tracce di un omicidio, vanterie sulle sue presunte capacità di uccidere senza provocare dolore alla vittima, fotomontaggi con Patrick Lumumba (l’uomo di colore accusato da Amanda per coprire, forse, il loro presunto complice Rudy Guede, l’unico ad essere stato condannato), risate e pollici alzati per i post macabri pubblicati da altri utenti, barzellette che farebbero ridere solo un minus habens. Questo ed altro pur di essere considerato un vip e non essere dimenticato. Ecco un breve elenco.

“Eh, vedo tanta gente impallidire, sarà che suscito candore”

Due volte nella polvere, due volte sull’altar. Questa frase della poesia Il 5 maggio, dedicata da Alessandro Manzoni a Napoleone, si adatta perfettamente alla condizione di Raffaele Sollecito.

Condannato due volte (2009 e 2014) insieme ad Amanda per l’omicidio di Meredith e, altrettante volte, assolto (2011 e 2016), il protagonista del giallo di Perugia, dopo la breve parentesi da opinionista tv, ha deciso di consegnare il suo nome ai posteri. Peccato che la sua (mala) fama lo precederà. “Dai questa è forte”, scrive il 5 dicembre 2016 nel gruppo Pastorizia never dies, con tanto di tre emoticon con le lacrime agli occhi dalle risate, per rispondere al post di un internauta che aveva scritto: “Gli occhi di chi ne ha viste tante, il coltello di chi le ha affettate tutte”.

Grasse risate, ahahahah, anche per un fotomontaggio che ritrae un membro del gruppo, con un finto Lumumba. “Cena con gli ex colleghi…purtroppo sono finiti nel piatto”, scrive in un altro post, suscitando l’ilarità generale. “Nel piatto c’è Meredith”, si legge infatti tra i commenti. “Cucciolo mio ti è arrivato il coltello in ceramica che ti ho spedito?”, gli domanda qualcuno.

E lui, anziché mandarlo a quel paese risponde: “Non ancora ma lo aspetto presto”, con tanto di bacino. Un altro fotomontaggio, che ritrae Amanda con in mano il cartello “è stato il negro”, provoca la reazione divertita del protagonista di questa triste storia. Un altro ‘social imbecille’ lo prega di “non essere crudele mentre mi uccidi che sono piuttosto sensibile”, ottenendo come risposta un “sarò gentile e indolore”.

E ancora: “Maestro mi impari (sic!) come cancellare le tracce dopo un delitto che ho un paio di questioni da risolvere”. E il ‘maestro’ Sollecito non si fa pregare: “Semplice, ci caghi sopra e nessuno si avvicina” (nella casa dell’omicidio di Perugia vennero effettivamente trovati escrementi).

Chiudiamo con i consigli offerti ad un iscritto, emozionato per aver ricevuto la risposta da questo modello di vita 2.0. “Hai diverse opzioni - scrive l’11 dicembre 2016 – puoi segarti violentemente guardando un porno di Amanda Fox, puoi dire ai tuoi che ti scrivo e che ti senti in pericolo, puoi andare a dormire e svegliarti bagnato”.