Una decisione giunta dopo un'ora di camera di consiglio in Corte d'appello a Firenze: l'istanza di revisione del processo a carico di Rudy Guede, l'ivoriano condannato a 16 anni di reclusione per l'omicidio di Meredith Kercher, è "inammissibile". L'uomo è stato condannato al pagamento delle spese processuali. Il suo iter giudiziario si era concluso definitivamente nel 2010.

Parla il legale di Guede

Tommaso Pietrocarlo, legale difensore dell'unico condannato per l'omicidio di Meredith Kercher, ha rilasciato alla stampa una dichiarazione a caldo in merito alla decisione della Corte: "Valutiamo se presentare ricorso in Cassazione".

La difesa di Guede ha fondato la richiesta di revisione del processo proprio sulla presenza di fatti contrastanti che hanno portato alla differenza inconciliabile tra le due sentenze della Cassazione, precisamente tra la sentenza di condanna definitiva dell'ivoriano per "omicidio in concorso" (2010) e quella di assoluzione (stabilita dalla stessa Corte) per Amanda knox e Raffaele Sollecito (2015). In sintesi, a rendere robusta l'ipotesi di una revisione, secondo la difesa, è che l'assoluzione di Knox e Sollecito deve implicare anche una assoluzione di Guede in quanto non sono emerse evidenze della presenza di altri soggetti sulla scena del crimine.

Le parole Sollecito

Lapidario il commento di Raffaele Sollecito: "Rudy Guede non è stato condannato in concorso con dei fantasmi ma singolarmente nel processo che lo ha riguardato, nel quale sono state riconosciute tutte le sue responsabilità".

Il giovane affonda il colpo nelle evidenze peritali delle indagini concluse con un unico colpevole: "Sulla scena del delitto non ci sono mai stati indizi della presenza di più persone ma solo le tracce di Guede. La ricostruzione dell'omicidio porta poi a ritenere che sia stato compiuto da una sola persona".

La stessa famiglia di Meredith aveva comunque escluso la plausibilità di una revisione del processo. Per i genitori l'unica verità è quella emersa dagli atti giudiziari: la loro figlia fu vittima di una sola mano assassina, quella mano che per la giustizia italiana è di Rudy Guede.