Ci troviamo a Roma, precisamente a Tor Bella Monaca, dove una ragazza di ventitré anni, di nome Raffaella, è morta dopo aver avuto una crisi epilettica. I genitori si erano resi conto che la figlia era in preda a quel tipo di crisi, e hanno subito chiamato i soccorsi che, però, secondo quanto dichiarato dalla famiglia, si sarebbero presentati nella loro abitazione in grave ritardo. La ragazza è morta durante il trasporto in ospedale per asfissia; i genitori, amareggiati e straziati dal dolore, accusano i soccorritori per il loro arrivo eccessivamente tardivo, sostenendo che la figlia potesse salvarsi se fossero giunti in tempo.

Subito dopo la drammatica morte di Raffaella, i parenti hanno sporto denuncia ai carabinieri e, dall'indagine avviata, in base alla documentazione fornita dal 118, risulta che non ci sarebbe stato un ritardo eccessivo nell'arrivo dell'ambulanza come, invece, hanno affermato i genitori della giovane deceduta. Il personale di soccorso avrebbe anche aggiunto che la ragazza è stata prontamente caricata a bordo dell'ambulanza ma, nonostante ciò, la corsa in ospedale è stata vana. Dopo la comunicazione della morte di Raffaella, ci sarebbe stata molta tensione tra il team medico e i parenti, con le forze dell'ordine che sarebbero intervenute per placare gli animi.

Qualche giorno prima della sua morte, la 23enne aveva già avuto una crisi epilettica, ed era stata tenuta sotto osservazione in ospedale per tre giorni, per poi essere dimessa.

Quella sera dell'11 gennaio doveva uscire con un'amica che, non vedendola arrivare, ha lanciato l'allarme.

Il racconto della sorella di Raffaella

''L'ho chiamata, le ho detto di svegliarsi e di respirare, i soccorsi stanno arrivando". Si trovava in bagno la ragazza quando è iniziata la crisi. La giovane doveva uscire con un'amica che, insospettita del suo ritardo, ha iniziato a telefonarla e, non ricevendo alcuna risposta, ha deciso di recarsi direttamente a casa della giovane.

La sorella più grande, nel frattempo, era uscita con la mamma: quando sono tornate a casa, hanno cercato di aprire subito la porta del bagno, ma Raffaella si trovava proprio davanti all'uscio. Dopo essere riuscite finalmente ad entrare, hanno notato il viso scuro della ragazza e hanno chiamato subito i soccorsi che, però, a loro dire, non avrebbero fatto in tempo a salvarla perché si sarebbero presentati all'indirizzo indicato dopo quasi un'ora.