Viaggiare ha un costo, molto spesso alto e proprio a questo problema aziende come flixbus e Uber cercano di porre rimedio. Per cominciare scopriamo cosa fanno nello specifico.
Flixbus è una società di autobus extra-urbani nata nel 2011 a Monaco di Baviera, da allora non ha fatto altro che espandersi sia per la qualità di viaggio offerta ai suoi clienti, sia (e soprattutto) per i suoi prezzi competitivi. Con Flixbus viaggiare in Europa è diventato alla portata di tutti, basta collegarsi al sito o scaricare l'applicazione sul proprio smartphone e in un attimo si possono acquistare i biglietti per andare nell'infinita lista di città coperta da quest'azienda.
Da poco è sbarcata in Italia, ma sin da subito ha conquistato il pubblico talmente tanto che le vecchie società di autobus a prezzo fisso hanno iniziato ad accusare il colpo.
Uber è stata fondata nel 2009 a San Francisco (USA), città dove è presente la sede principale, e rappresenta un'innovazione per i mezzi di trasporto anche se è una "versione moderna" di taxi a basso costo. Basta scaricare l'applicazione sul proprio smartphone e il passeggero entra in contatto diretto con l'autista. Particolare è il mezzo di pagamento, calcolato in modo similare a quello del classico taxi, ma con delle particolarità tutte sue perché Uber non si limita al classico servizio di trasporto, ma offre diversi tipi di servizio (sei nello specifico) e ognuno di esso appartiene a una fascia di prezzo ben precisa, dal low-cost fino a raggiungere un trasporto di lusso.
Chiaramente la competitività sul piano economico ha subito funzionato a livello di mercato perché tutti sono sempre alla costante ricerca di risparmio, ma proprio il gran successo delle due aziende ha creato forte scontento nelle loro rivali che si sono visti sfuggire via una gran fetta di clienti. Proprio in questi giorni il Senato italiano, con un decreto inserito nel ‘Milleproroghe’, ha bloccato Flixbus, l'unica speranza per la società e i suoi passeggeri è che l'emendamento non venga approvato.
Tutto ciò nasce dallo scontento di altre aziende che lamentano la concorrenza sleale di Flixbus che si muove, a differenza loro, su una piattaforma web.
Tutto ciò ha creato un forte dibattito, perché accusare un'azienda che sa usare al meglio le proprie risorse? Sono loro i furbi o sono gli altri ad essere retrogradi e incapaci di rendersi competitivi?
La polemica non si è spenta neppure per Uber, infatti numerosi sono stati gli scioperi da parte dei tassisti, però la posizione dei fruitori è sostanzialmente a favore delle nuove aziende nonostante chiare e valide siano le motivazioni delle controparti timorose ora come non mai di poter perdere il lavoro se aziende come queste prenderanno il sopravvento. Tutto resta nelle mani del Senato, bisogna attendere il decreto e capire che piega prenderà il futuro dei trasporti italiani, sperando che a pagarne le conseguenze non siano sempre e solo i cittadini.