L'8 marzo al cinema si potrà ammirare la storia vera - tratta dal libro Hidden Figures di Margot Lee Shetterly - di tre donne afro-americane che lavorano alla NASA è diretta da Theodore Melfi, regista che cerca di mettere in scena anche il lato umano di tre donne che hanno cambiato nel loro piccolo la vita degli afro-americani del XX secolo (e non solo).
Infatti, questo film non è solo la rappresentazione del successo americano nel campo aerospaziale, ma è la celebrazione di tre donne che hanno saputo tener duro, affrontando le avversità che in uno Stato separatista - di certo - non mancavano.
Protagonista indiscussa de "il diritto di contare" è senz'altro Katherine Johnson interpretata da Taraji P. Henson. Il film infatti si apre illustrando il suo percorso scolastico, dimostrando quanto quella ragazzina fosse intelligente e dotata di una mente brillante, capace di apprendere al meglio le materie scientifiche; la piccola Katherine è in grado di svolgere i calcoli più complessi già in tenera età e sarà proprio questa dote a farla passare alla storia come la donna che ha aiutato la NASA a tracciare le traiettorie per il Programma Mercury e la missione Apollo 11.
Mary Jackson è una delle protagoniste interpretata da Janelle Monàe, il suo sogno è diventare il primo ingegnere donna della NASA e si batte per ottenere quel titolo, anche se qualcosa (la legge) sembra ostacolarla.
Ma la perseveranza ha la meglio e alla fine riesce nei suoi intenti. Ultima protagonista è Dorothy Vaughan interpretata da Octavia Spencer, anche lei lavora alla NASA e sogna di diventare responsabile, ma non è così semplice come può sembrare. Il suo duro lavoro, la sua meticolosità non sembrano essere apprezzati dai piani alti che le lasciano il peso di un lavoro che non le spetta senza riconoscerle i titoli che merita.
Però alla fine anche lei riuscirà a ottere ciò che tanto sognava di avere e infatti diventerà il primo supervisore afro-americano della NASA.
Un film che appassiona, che colpisce e fa pensare, d'altronde "Il diritto di contare" è stato candidato agli Oscar e ad altri premi di notevole importanza. Di sicuro è un film che va visto per l'importanza della denuncia sociale e perché fa capire a tutti che volere conta, volere e insistere per perseguire i propri sogni è la strada da intraprendere per essere felici ed appagati.
"Il diritto di contare" insegna quanto lottare possa cambiare le cose, perché se negli anni '60 tre afro-americane ci sono riuscite, niente e nessuno può impedire a qualcuno di rendere i propri sogni realtà. Ciò che conta è lavorare duro e crederci, crederci sempre.