Su proposta dei ministri Marco Minniti e Andrea Orlando, il Cdm - riunitosi ieri a Palazzo Chigi - ha approvato un decreto legge riguardante interventi urgenti in materia di protezione internazionale, immigrazione illegale e non solo. Sono state state istituite quattordici sezioni specializzate nei tribunali di diverse città della Penisola, da Nord a Sud. Avranno competenze anche sul nulla osta al cosiddetto ricongiungimento familiare.

Semplificazione dell'iter dinanzi alle commissioni territoriali

Previste misure per semplificare l'iter dinanzi alle commissioni territoriali relativamente al riconoscimento della protezione internazionale.

I richiedenti potranno impegnarsi in attività sociali, in maniera gratuita e volontaria, aderendo a iniziative di comuni e prefetture. Un modo per integrarsi con relativa facilità nelle realtà in cui trovano ospitalità. A tal proposito, è praticabile la via per l'attuazione di progetti con finanziamenti europei: le iniziative dovranno essere di riconosciuta valenza sociale. Inoltre, disposizioni per garantire la piena effettività dei provvedimenti d'espulsione, che vengono adottati frequentemente in tutta Italia. Complessivamente 140 gli espulsi, accompagnati alla frontiera, negli ultimi due anni: in numero massiccio "soggetti gravitanti in ambienti dell'estremismo religioso", si legge sul sito web ufficiale del ministero dell'Interno.

I loro movimenti non sono sfuggiti agli addetti alle attività di monitoraggio pure all'interno delle carceri. Attenzioni puntate anche su soggetti senza fissa dimora. I "Cie" assumeranno una nuova denominazione: centri di permanenza per il rimpatrio.

Accordi tra Stato e Regioni

Approvato un altro decreto legge, sempre su proposta del ministro dell'Interno e del ministro della Giustizia, per la tutela delle condizioni di sicurezza di tutte le città.

Un decreto ampiamente discusso, meditato, voluto dall'Anci e dalla conferenza delle Regioni. Possibile la sottoscrizione di accordi proprio fra Stato e Regioni. Spazio a tutte le forme di cooperazione, fra comuni e prefetture, sul fronte dei servizi finalizzati al controllo del territorio. Attraverso il rafforzamento della posizione dei sindaci, sono state definite ulteriori, concrete, modalità di contrasto alle differenti situazioni d'illegalità, in primis spaccio di droga e sfruttamento della prostituzione.

Si punta anche alla prevenzione dei fenomeni che possano incidere negativamente sulla sicurezza urbana, anche in modo apparentemente indiretto, e per garantire la piena fruizione degli spazi, di tutte le infrastrutture presenti sull'intero territorio, da Bolzano ad Agrigento. Prevista, infine, la possibilità d'infliggere tempestivamente, a quanti abbiano riportato condanne gravi, l'assoluto divieto di frequentare determinate aree cittadine. Senza mezze misure. Una sorta di "Daspo", che già interessa il mondo sportivo con risultati di una certa rilevanza. Si tratta, in prevalenza, di provvedimenti e interventi auspicati da più parti dopo quanto accaduto in diverse città europee.