La voragine che inghiottì parte della Milano bene iniziò il 17 febbraio di 25 anni addietro, quando l'imprenditore Luca Magni fece arrestare Mario Chiesa, esponente del PSI, nonchè presidente dell'ospizio Pio Albergo Trivuzio. Quest'ultimo estorceva denaro ad alcuni commercianti milanesi. Le deposizioni dell'ingegnere fecero aprire un fascicolo alla Procura, ribattezzato successivamente come Mani pulite.

Il clamore dopo Mani Pulite

L'accaduto fece tremare il Paese che si preparava alle Elezioni. Nel frattempo, il socialista Bettino Craxi non perse tempo per gridare inizialmente ai mass media che Mario Chiesa stesse dichiarando il falso, accusandolo di essere un "mariuolo isolato".

Da qui nacque Tangentopoli. Le elezioni vennero stravolte e la DC si sciolse, dando vita al quadripartito plasmato da: DC, PSI, PSDI, PLI. Tutto il pool antimafia era sostenuto calorosamente dall'opinione pubblica. Il fascicolo in Procura si chiuse dopo anni, ricordando Mani pulite come un tutto contro tutti.

Le indiscrezioni di Tangentopoli 25 anni dopo: oggi l'Italia è ancora più corrotta

Venticinque anni dopo la chiusura del fascicolo Mani pulite, vengono a galla indiscrezioni sugli accaduti, facendoci riflettere su quanto l'Italia sia ancora fasciata e indebolita dalla corruzione. Qualche ora fa, Antonio Di Pietro, ex magistrato che seguì il caso, asserisce esponendo una relazione ufficiale del Copasir, che le indagini furono inevitabilmente archiviate per causa di "alcuni appartenenti ai Servizi Segreti su ordine di altre Autorità di Stato.

Quelle Autorità devono considerarsi politicamente responsabili delle condizioni di illegittimità, di lottizzazione, in cui lavorava allora il SISDE e che le audizioni hanno confermato". Nel frattempo, Francesco Saverio Borrelli ribatte dicendo che Tangentopoli sia solo un granello di sabbia, rispetto agli scandali attuali. Le forze politiche di un tempo sapevano come lottare, erano ben diramate e assestate. Ora non è possibile trovare appoggio nella Seconda repubblica.