L'illustre magistrato locrese Nicola Gratteri, il quale è sottoposto al regime di protezione di Stato da più di un quarto di secolo, spiega dettagliatamente attraverso un'audizione tenutasi al Tribunale di Catanzaro, gli obiettivi delle nuove leve della "Santa", rispetto alle vecchie caste, e come la massoneria si sia plasmata con le organizzazioni mafiose stringendo rapporti confidenziali tra le istituzioni.

Nascita della Santa: le rivelazioni di un pentito

Il Procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Catanzaro, qualche giorno addietro, si è impegnato a chiarificare i ruoli, e la struttura di due importanti famiglie, ovvero la 'Ndrangheta e la Massoneria.

Stando al supremo parere di Gratteri, è necessario andare a ritroso nel tempo, per comprendere l'evoluzione del modus operandi delle organizzazioni dagli anni '70 sino ai giorni nostri. Per l'appunto, spiega come le vecchie leve di cinquant'anni fa, mirassero ad operare i reati senza sentire la necessità di implicarsi con soggetti di potere, a differenza del nucleo santista. I componenti della Santa, iniziarono a convincersi che il ruolo acquisito, fosse sottovalutato dalla magistratura ed a cavallo di questo pensiero, si sovrapponevano (per loro fortuna) i finanziamenti per la costruzione del porto di Gioia Tauro, i soldi necessari per l'autostrada della Salerno-Reggio C., ed altri stanziamenti economici che fecero gola alla malavita, tanto da centrare presto il mirino sull'obiettivo prescelto.

La presa di posizione della nuova formazione 'ndranghetista, diede vita alla prima dote della Società maggiore, asfaltando in senso lato, la prima potenza criminale. Gli adepti della setta segreta, constatarono presto che abbracciando la massoneria, avrebbero conseguentemente stretto alleanza con soggetti di spicco, quali, dottori, avvocati, componenti delle istituzioni.

Capirono soprattutto che le armi non sarebbero dunque servite, per imporre l'egemonia. L'obiettivo della società era infatti quello di entrare all'interno della stanza dei bottoni, acquisendo così il potere decisionale, ottenuto dall'amicizia con i Massoni. Le orme delle infiltrazioni mafiose giungono tutt'oggi all'interno dei fondi degli appalti per la realizzazione di molti lavori di ripristino, come ad esempio la ricostruzione dell'Abruzzo dopo il terremoto che si è abbattuto lo scorso anno.

Continua Gratteri: "La 'Ndrangheta ha potuto fare il grande salto di qualità perchè è in contatto con professionisti. In alcune logge massoniche deviate, c'erano tre incappucciati e tra questi, anche dei magistrati e questo lo rivela un pentito".

Santi di riferimento e Risorgimento

Nel vecchio linguaggio 'ndranghetista, era vietato utilizzare terminologie che alludessero alle Forze dell'Ordine, per questo la piramide mafiosa non veniva scalata di "grado" ma di dote. La nuova formazione mafiosa invece, si serviva dei nomi famosi del Risorgimento. La casta vedeva la presenza di trentatrè santisti, i quali non potevano essere uccisi, altresì potevano essere indotti al suicidio con del veleno, come previsto dal rito di affiliazione. Solo dopo la morte di uno, poteva subentrare un altro malavitoso, così che l'equilibrio numerico rimanesse tale.