Papa Francesco ha nominato un inviato speciale che andrà a Medjugorje, il piccolo borgo della Bosnia-Erzegovina, dove dal 1981 secondo sei veggenti la Madonna fa le sue apparizioni, attirando ogni anno circa due milioni di fedeli. L'inviato nominato dal Santo Padre, che qualcuno ha già definito un detective o una sorta di 007 vaticano, è il polacco Henryk Hoser, uno degli arcivescovi di Varsavia. Ufficialmente, il compito dell'alto prelato, come spiega un comunicato della Santa Sede, sarà quello di "acquisire più approfondite conoscenze della situazione pastorale di quella realtà e, soprattutto, delle esigenze dei fedeli che vi giungono in pellegrinaggio e, in base a esse, suggerire eventuali iniziative pastorali per il futuro".
Ma è palese come Papa Bergoglio con la nomina di Hoser punti a fare chiarezza su questa vicenda dal fortissimo richiamo popolare: da sempre è vista con un certo sospetto, anche per il grande business che ruota attorno ai milioni di pellegrini che vanno nella località della ex Jugoslavia. Ed è noto anche lo scontro tra i francescani che gestiscono la parrocchia di Medjugorje e il vescovo di Mostar da cui la parrocchia dipende, come segnalato anche dal "Corriere della sera". Il vescovo Ratko Peric ha un'opinione negativa su apparizioni e pellegrinaggi. Il Vaticano però non ha mai preso una decisione definitiva né sul riconoscimento dei pellegrinaggi, né sulle apparizioni.
Medjugorje già sotto indagine
Il predecessore di Bergoglio, Benedetto XVI, si era già occupato del caso Medjugorje e aveva nominato una commissione ad hoc presieduta dal cardinale Camillo Ruini, che nel 2014, dopo 4 anni di lavoro, ha consegnato a Papa Francesco il suo rapporto ancora top secret. E proprio Ruini ha spiegato la decisione del Papa come la volontà «di affrontare il problema e prendere un orientamento preciso nei confronti dei pellegrini».
Ma perché Francesco non si è ancora pronunciato sulla veridicità o meno dei fenomeni di Medjugorje? Perché, ha proseguito Ruini, la questione rimane «complessa», visto che i fenomeni sono "ancora in atto". Di conseguenza è improbabile che la Chiesa possa pronunciarsi finché continuano. L'amato Papa Bergoglio però ha già manifestato diverse volte una certa insofferenza nei confronti della vicenda, sostenendo che la Madonna non agisce come una postina.
Ma secondo Ruini non è un no a Medjugorje, come sottolinea anche "Qn". Per il cardinale, il Papa "non ritiene appropriato il modo in cui le apparizioni vengono presentate "con tutti questi particolari che fanno sembrare che la Madonna si presenti a comando".
Medjugorje: la "fretta" del Papa
Così Medjugorje e le sue apparizioni sono tornate al centro del mondo cattolico, soprattutto per aiutare coloro che cercano conforto attraverso questi pellegrinaggi. Dalle mosse di Papa Francesco, sembra chiara la voglia di dare una risposta. E i tempi potrebbero essere più brevi del previsto. L'Incarico a Hoser è a tempo: entro l'estate dovrà terminare il suo lavoro. E a maggio, il 12 e il 13, Bergoglio sarà a Fatima, in Portogallo, per celebrare i cent'anni delle apparizioni della Vergine. Un evento che dimostra la devozione mariana di Papa Francesco; e forse sarà l'occasione per capire che cosa sta decidendo per Medjugorje.