Ancora una vittoria per il Presidente eletto Donald Trump. L'amministrazione americana ha infatti rilasciato oggi giovedì 9 febbraio le autorizzazioni necessarie per l'avvio dei lavori del nuovo oleodotto che attraverserà le terre dei sioux in Dakota. L'oleodotto trasporterà petrolio dal Nord Dakota all'Illinois, a poco sono servite le proteste di queste settimana.

Partono i lavori in Dakota, duro colpo per i Sioux

Le autorizzazioni e l'ok al progetto arrivano quasi inaspettate. Settimane di proteste hanno accompagnato questa decisione, tutta l'America si è stretta intorno alla lotta dei Sioux che non volevano assolutamente che l'oleodotto sventrasse i loro territori in Dakota.

I lavori dopo un inizio frettoloso e in sordina erano stati sospesi sotto la pressione delle proteste, ma il via libera di oggi riabilitano il maxi progetto. 3,8 miliardi di dollari è il valore del progetto presentato dalla corazzata Energy Transfer decisa e determinata a finire i lavori il prima possibile.

Non tutto è perduto, infatti nativi americani del Dakota possono ancora appellarsi in appello alla decisione, che sembra ormai definitiva con il pieno appoggio dell'amministrazione Trump. Nel settembre 2016 Obama aveva sospeso i lavori proprio per capire e approfondire la situazione e ricucire i rapporti.

Rapporti che si sono incrinati nella giornata di oggi, infatti i rappresentanti dei Sioux saputa la notizia hanno immediatamente annullato ogni incontro con i rappresentanti del Governo a Washington, previsto nei prossimi giorni.

La logica del profitto dell'amministrazione Trump è sempre più palese agli occhi del Mondo, la tutela dell'ambiente è sparita dall'agenda del Presidente eletto come la tutela delle comunità locali.

Ben Spiecer nelle ultime settimane ha saputo confondere molto bene le acque nelle relazioni con la stampa, dopo una prima apertura ai Sioux ha sempre comunicato in modo ondivago ed evanescente, forse una tattica per calmare le acque e le proteste in vista della decisione di oggi.