La musica ha sempre avuto il grande potere di unire e se trova come alleata la tecnologia, il team che si forma non può che conseguire risultati grandiosi. Lo sanno bene i componenti della South-West Open Youth Orchestra, complesso britannico interamente costituito da giovani disabili tra gli 11 e i 25 anni che, come afferma George, suonatore di chiarina, rappresenta "un'occasione unica per fare musica". Grazie all'utilizzo di sintetizzatori e dispositivi che permettono di suonare tramite gli occhi, infatti, anche chi è affetto da paralisi cerebrale può diventare un musicista.

Del resto, come afferma Bradley, collega di George: "La disabilità non dovrebbe mai impedire a nessuno di godersi la musica e di farla".

Dall'estero all'Italia

Anche nel nostro Paese, comunque, non mancano storie nelle quali sono protagoniste assolute l'innovazione, la creatività e la grande forza di carattere di persone veramente straordinarie. Un primo esempio è dato dall'associazione AccordiAbili, nata grazie a Vincenzo Deluci, trombettista jazz che, in seguito ad un incidente, è rimasto colpito da tetraplegia. Quello che è successo, però, non l'ha fermato, anzi l'ha spinto non solo ad adattare il suo strumento affinché potesse continuare ad usarlo con i movimenti che ancora può compiere ma anche a trovare soluzioni innovative per consentire ad altre persone di poter suonare.

Un altro caso, poi, è quello della banda rulli frulli, composta da 70 giovani, che l'anno scorso ha avuto ottimi consensi durante il concertone romano del primo maggio. Questo gruppo fa una cosa davvero grandiosa, ossia utilizza strumenti realizzati tramite materiali di recupero, esprimendo così il proprio talento in maniera assolutamente originale.

E chiudiamo con l'Orchestra Sinfonica Esagramma, fondata nel lontano 1999. Esagramma è un centro di formazione e terapia che ha alla base le potenzialità del linguaggio musicale e che permette ai suoi utenti, affetti da diverse forme di disabilità, di potersi esprimere al meglio. L'Orchestra negli anni si è esibita in più di 100 concerti, alcuni dei quali sono stati trasmessi addirittura in mondovisione, uno su tutti quello del dicembre 2000, che ha accompagnato la cerimonia del Giubileo con i disabili celebrata dal compianto Papa Giovani Paolo II. Insomma, che si tratti di innovazioni sul piano della strumentazione o del metodo, quando l'avanzamento tecnologico permette una maggiore inclusività, di sicuro va incoraggiato.