Il 25 Marzo si celebra l'anniversario dei 60 anni dalla firma dei Trattati di Roma, tappa fondamentale per quella che poi sarebbe diventata l'Ue.

Mentre nella capitale italiana prosegue l'incontro per rinnovare l'impegno dei 27 stati membri all'interno dell'Unione, in Regno Unito tira aria di Brexit.

A pochi giorni dal nuovo attentato terroristico che ha scosso Londra, i cittadini e abitanti della City scendono in piazza per far sentire la propria voce, facendo leva sul carattere aperto della metropoli: non a caso, una delle frasi con maggior risonanza da quando la Brexit ha preso il via è "London is open", sdoganata dal Sindaco Sadiq Khan.

La manifestazione "Unite for Europe March" ha raccolto, secondo le prime stime della Polizia, circa centomila aderenti, che armati di buona volontà, cartelli e bandiere europee hanno sfilato da Park Lane fino alla piazza del Parlamento, Westminster.

La marcia pacifica a favore dell'Europa e il rispetto per le vittime dell'attentato

Il collettivo pro-remain che ha curato l'organizzazione dichiara chiaramente nel sito ufficiale quali siano gli obiettivi di questa marcia.

La manifestazione ha voluto, infatti, riunire tutti coloro che vogliono far “sentire la propria voce, rimanere membri del Mercato Unico” e quindi continuare a far parte dell’Unione Europea. L'idea è di dare un valore all'opinione espressa dal 48% dei votanti, nel Referendum del 23 Giugno - una consultazione che ha letteralmente spaccato il Regno Unito.

Considerato il luogo in cui la marcia si è conclusa, inoltre, i presenti hanno dedicato un minuto di silenzio per le vittime dell'attentato che si è consumato mercoledì 22 marzo, a pochi passi dal Parlamento.

Chi ha preso parte al corteo ha voluto dire no all’odio e alla divisione, anche e soprattutto alla luce dell'attentato, premendo affinché il governo dia delle garanzie ai cittadini UE residenti e contribuenti nel Regno Unito.

Quello che si cerca è un confronto aperto sulla questione, per tutelare chi non è d’accordo con la transizione fuori dall'unione, in particolare la fascia giovane della popolazione, le famiglie miste e chiunque sia legato al carattere multiculturale del Regno Unito.

Brexit, una realtà sempre più vicina

Intanto, nonostante le incessanti proteste e questa giornata di manifestazione molto partecipata, il governo ha ufficialmente approvato l'avvio della Brexit a partire dal 29 Marzo, ovvero Mercoledì prossimo.

La Premier Theresa May porterà avanti la procedura di uscita dall'Unione Europea, dando l'annuncio in seduta Parlamentare. Dopodichè, entro 48 ore verranno rivelate le Linee Guida da seguire, secondo l'articolo 50 del Trattato di Lisbona - la cui creazione, a suo tempo, è stata incentivata proprio dal Regno Unito.

Senza dubbio, l'obiettivo generale è trovare un nuovo accordo con l'Unione, nonché con tutti gli altri Stati per i quali l'apparato Europa funge da intermediario.

Il clima popolare, tuttavia, non è dei migliori, soprattutto in vista del malcontento crescente in Scozia, Irlanda del Nord, Gibilterra e nella stessa città di Londra.