Un medico britannico è stato ritenuto colpevole di aver sottoposto ad interventi di mastectomia - ovvero l'asportazione chirurgica della mammella - centinaia di donne sane che in realtà non avrebbero avuto alcuna necessità di tale operazione. Il dottor Ian Paterson, 59 anni, convinceva le sue pazienti di avere un tumore al seno e per farlo falsificava gli esiti degli esami di accertamento a cui le pazienti si erano sottoposte. Alla base del comportamento criminale la volontà di aumentare il proprio prestigio in campo chirurgico, ma anche e sopratutto gli ingenti introiti che questa condotta gli garantiva, riuscendo a portare sotto i ferri un numero maggiore di pazienti.

Una vicenda che ricorda quella della Clinica Santa Rita di Milano, ribattezzata "la clinica degli orrori" dove nel 2008 emerse che il primario di chirurgia toracica dott. Brega Massone era solito operare pazienti sani per ottenere i rimborsi dalla Regione.

Rischia il carcere a vita

Il Tribunale di Nottingham lo ha riconosciuto colpevole in relazione al caso di 10 pazienti a cui il medico aveva fatto credere di avere un tumore mammario per spingerle verso la sala operatoria. Ma i casi in questione sono solo alcuni dei tanti che vedono Paterson protagonista. In passato il ministero della salute britannico ha risarcito oltre 250 persone sottoposte dal medico senza scrupoli a interventi chirurgici non necessari.

Una torbida vicenda che fino ad oggi è costata al sistema sanitario inglese più di 21 milioni di euro solo per i risarcimenti, e la cifra è destinata ad aumentare se pensiamo che almeno altre 600 ex pazienti hanno una causa in corso. Dopo essere stato riconosciuto colpevole per le accuse che gli sono state imputate, la giustizia dovrà ora quantificare la pena da scontare, che potrebbe essere l'ergastolo.

Un'inchiesta partita nel 2012

L'indagine che ha portato a galla il terrificante operato di Paterson è iniziata nel 2012, quando un paziente si era rivolto alla polizia segnalando i propri dubbi circa la condotta del medico. Mark Payne, dirigente della polizia di West Midlands che ha indagato su di lui lo definisce "un uomo prepotente e narcisista che ha giocato con la vita altrui per condurre una vita lussuosa".

Sotto accusa sono finiti anche i dirigenti sanitari che avrebbero dovuto vigilare sull'operato di Paterson. Da una relazione del 2013 emerge che alcuni colleghi del medico avessero segnalato ai superiori alcune anomalie relative al suo operato, ma le denunce erano rimaste inascoltate, o erano stati assunti provvedimenti non efficaci.

Il caso della clinica Santa Rita di Milano

La vicenda inglese non può che riportare alla mente degli italiani il caso della clinica Santa Rita di Milano, dove nel 2008 emerse una vicenda molto simile a quella di Nottingham, con il primario di chirurgia toracica dott. Brega Massone che sottoponeva a operazioni chirurgiche pazienti sani per ottenere i rimborsi previsti dalla regione.

Ad alcuni pazienti Brega Massone aveva diagnosticato tumori ai polmoni inesistenti, e aveva proceduto ad asportare parti di polmoni sani. Alcuni pazienti morirono sotto i ferri, e per questo motivo è stato condannato all'ergastolo.