L'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) ha reso noto che il bilancio della strage avvenuta ieri a Khan Shaykhun nella città di Idlib è di 72 morti, tra cui 20 bambini e 17 donne, oltre che decine di feriti ricoverati nei vari ospedali, alcuni purtroppo in condizioni molto gravi.

Purtroppo in queste ore è stato anche confermato che durante i raid sono state utilizzate armi chimiche contenenti due agenti altamente tossici per l'uomo. Quello di ieri è dunque il più grave attacco chimico nella guerra civile siriana da quello che, il 21 agosto del 2013, provocò 1.400 morti nella Ghuta orientale, la regione ad est di Damasco controllata dagli insorti.

Sarebbe stato usato il gas Sarin, una sostanza chimica mortale per l'uomo

Il principale agente chimico utilizzato per l'attacco di ieri sarebbe il letale gas Sarin: un gas nervino che inizialmente agisce sul sistema nervoso, causando la perdita del controllo della muscolatura volontaria e involontaria; quindi violenti spasmi muscolari, conati di vomito e perdita di liquidi corporei (fuoriuscita di feci e urina, sudore, saliva, lacrime), nonché un restringimento evidente delle pupille. Questo tipo di gas è inodore, incolore e insapore e chiaramente è letale per l'uomo e porta alla morte in circa un minuto. In passato questo tipo di gas venne usato in almeno altre tre occasioni per compiere stragi disumane: fu usato nel 1988 dai militari dell’Iraq durante un bombardamento contro la città a maggioranza curda di Halabja, e due volte dalla setta religiosa giapponese Aum Shinrikyo, a Matsumoto nel 1994 e a Tokyo nel 1995.

L'appello disperato da parte dell'UNICEF: l'umanità è morta oggi in Siria.

Appresa la notizia immediatamente tutto il mondo ha espresso la sua indignazione e in molto stanno chiedendo un intervento per porre fine a questa violenza inaudita e disumana. L'UNICEF ha usato parole durissime, ma appropriate, per descrivere quanto sta accadendo in Siria, ed anche il Papa quest'oggi ha lanciato un appello per fermare tutta questa violenza.

Queste le sue parole: "Assistiamo inorriditi agli ultimi eventi in Siria, faccio appello alla coscienza di quanti hanno responsabilità politiche, a livello locale e internazionale, affinché cessi questa tragedia e si rechi sollievo a quella cara popolazione da troppo tempo stremata dalla guerra".