60 morti di cui 11 bambini, e circa 350 feriti. Cifre da capogiro, e purtroppo in aumento, numeri che non si vorrebbero mai leggere.

E' questo il drammatico risultato degli odierni raid aerei eseguiti dal regime di Assad nei confronti dei gruppi qaedisti presenti nella provincia di Idlib, al confine con la Turchia. Devastante e atroce il secondo raid, condotto contro un ospedale da campo, nel quale erano ricoverate numerose vittime del primo raid, inclusi molti minori innocenti che hanno trovato al posto della cura, un triste e nero epilogo. Numerosi medici hanno diffuso la notizia del riscontro in numerosi bambini di sintomi derivanti da armi chimiche identificate nel gas sarin, una potente arma chimica di distruzione di massa che prevede sintomatologie respiratorie e stati comatosi.

Le reazioni delle comunità Internazionali

Francia e Gran Bretagna hanno chiesto un immediato consiglio di sicurezza dell'Onu che avrà luogo domani, il ministro Mogherini ha definito orribile l'attacco e concorda con gli Stati Uniti nel contestare il reato di crimine di guerra al regime siriano, data la brutalità degli attacchi pervenuti ai danni di cittadini e minori innocenti.

Il gas sarin

Il gas sarin è un potente agente chimico, un gas nervino catalogato come arma chimica di distruzione di massa. Liquido a temperatura ambiente ma estremamente volatile, il gas sarin è inodore e incolore, arreca sofferenze atroci alle vittime colpite. Comincia l'azione nefasta dalla contrazione delle pupille, sintomo notato in diverse vittime del raid siriano, e termina con difficoltà respiratorie e infine il coma e la morte.

Ma l'area siriana non è nuova a questo tipo di attacchi, nel 2013 durante la guerra civile siriana dei razzi avevano già veicolato il gas killer, un altro famoso precedente risale al 1995 durante l'attacco terroristico alla metropolitana di Tokyo.

L'appello di Save the children: siamo oltre l'inferno

Il direttore di save the children Italia, Valerio Neri, ha paragonato l'accaduto all'orrore già visto durante la Germania nazista nei campi di concentramento: corpi senza vita, macerie di sangue e lacrime nei volti devastati dei siriani.

Si accoda anche l'Unicef tramite il portavoce Andrea Iacomini che scrive in un tweet: "Bombe con il gas ad Idlib centinaia di bimbi morti. Immagini raccapriccianti. L'umanità è morta in Siria. Oggi gridiamo tutti insieme BASTA!"

E ci auguriamo tutti noi che presto si possa mettere la parola fine a questo scempio, una battaglia che non vedrà mai vincitori, ma solo il sangue innocente versato sull'arida terra.