L'acronimo ETA (Euskadi ta azkatasuna) ha rappresentato per tutta la Spagna post-franchista del secolo scorso un accostamento fonico impronunciabile, perché le immagini che ne derivavano e ne derivano parlano di violenza, terrore e morte. Tale l'appellativo con cui l'organizzazione armata basco-nazionalista-separatista di ispirazione marxista suole ancora oggi denominarsi, il cui scopo è stato per mezzo secolo l'indipendenza del popolo basco e il riconoscimento politico della loro assoluta autonomia politico-giurisdizionale. Un obiettivo ragguardevole perseguito con modalità brutali.

L'organizzazione ha confermato nella giornata di oggi che entro sabato consegnerà a rappresentanti della società civile del Paese Basco tutte le armi di cui dispone, esplosivi inclusi, abbandonando lo strumento del terrore e convertendosi in ''un'associazione disarmata''. A rendere nota la notizia è stata una lettera bilingue (inglese e spagnolo) della stessa ETA, pubblicata dalla Bbc e datata 7 Aprile 2017, nella quale viene reso pubblico il momento del disarmo previsto per la giornata di domani. Nel testo si legge che ''il processo non è ancora completato e potrebbe essere attaccato dai nemici della pace. L'unica garanzia per il successo sono le migliaia di persone attese domani a Bayonne (paese Basco francese) per appoggiare il disarmo''.

Si tratta del logico epilogo a quel ''cessate il fuoco'' dichiarato dalla stessa organizzazione nel 2011, ma da allora le armi non avevano mai smesso di circolare tra gli ambienti sovversivi indipendentisti e la Spagna si era più volte espressa negativamente su di una possibile negoziazione con un gruppo terroristico armato.

Si stima che nel complesso il movimento terroristico abbia spento più di 800 vite, ferendone a migliaia, in vari modi e con diverse modalità d'azione, in tutti suoi 40 anni di fanatico nazionalismo.

Il processo di indebolimento dell'organizzazione più temuta della Spagna, che li porta oggi ad abbandonare le armi e ad abbracciare l'etica del dialogo pacifico, è però iniziato, molto probabilmente, solo qualche anno fa, precisamente quel 22 Settembre del 2015, con gli arresti di David Pla e Iratxe Sorzabal, due presunti pesci grossi ritrovati a sud-ovest del confine francese.

Da allora il governo di Madrid ha considerato l'intero aggregato indipendentista ''decapitato'' e disciolto nelle torbide acque della disfatta. Lo storico annuncio avvenuto per bocca dell'allora ministro dell'Interno spagnolo aveva sancito la fine di un'epoca di fibrillazioni per il Paese iniziata nel 1959, fatta di sangue, vittime innocenti e paura.

L'etichetta poi di ''associazione a stampo marxista-leninista'' rimane estremamente fuorviante e nebulosa, poiché l'aspirazione ad uno stato sociale è rimasto un obiettivo fittiziamente astratto e retorico per tutta la durata dell'organizzazione, che conquistò la sua fama proprio negli anni dell'anti-socialismo. Il più celebre dei suoi attentati rimane, infatti, quello rivolto all'ammiraglio Luis Carrero Blanco, avvenuto in Madrid nel 1973.

Il militare era stato designato dallo stesso generale Francisco Franco quale suo futuro successore, e la sua morte ebbe profonde ripercussioni simboliche, storiche e politiche, poiché avvenuta durante gli ultimi giorni di vita del caudillo.