Nella sempre più delicata situazione tra gli USA e la Corea del Nord fa irruzione la Cina. Da Pechino viene lanciato un perentorio ultimatum a Washington, che prevede lo smantellamento totale del dispiegamento di sistemi antimissile che gli americani hanno installato nella vicina Corea del Sud. Una presa di posizione dura, in aperto contrasto con la strategia improntata al dialogo portata avanti finora dallo Stato cinese.

Lo scudo anti-missile

La situazione è iniziata a farsi rovente quando gli Stati Uniti hanno avviato i lavori di installazione del Thaad, un sistema antimissilistico montato nel territorio della Corea del Sud - storica alleata di Washington- tra le proteste dei residenti che, al grido di "No Thaad, no war", hanno cercato di impedire l'installazione dello scudo anti-missile.

L'intesa tra Washington e Seul per il montaggio del Terminal High-Altitude Area Defense system (Thaad) era stata trovata già nel luglio scorso. Secondo il Pentagono, il sistema antimissilistico è di vitale importanza per difendere tanto gli Usa quanto la Corea del Sud da eventuali attacchi nordcoreani. Di opinione diversa la Cina, che ritiene il Thaad solo una potenziale minaccia alla propria sicurezza. Nonostante la delicatezza della situazione, i lavori procedono, ed entro fine anno il sistema dovrebbe essere in funzione.

Le prove di forza di Kim Jong-un

Intanto il regime di Kim Jong-un non sta a guardare. Oggi, in Corea del Nord, si è tenuta quella che è stata definita da molti come una delle più imponenti esercitazioni militari della storia.

Il luogo esatto in cui si sono svolte le prove belliche non è stato indicato dalle agenzie nordcoreane, che si sono limitate a dire che le esercitazioni si sono tenute sul fronte orientale del Paese. Le enormi manovre militari hanno coinvolto artiglieria, navi, sottomarini e aerei da guerra, generando la soddisfazione di Kim Jong-un, che si è congratulato con: "i marinai dei sottomarini e i piloti per avere colpito i bersagli ogni volta".

Situazione delicata

La delicata crisi tra Usa e Corea del Nord sta pericolosamente sfuggendo di mano. Da entrambe le parti non sembrano arrivare segnali di apertura; tutt'altro. Il Segretario di Stato americano Rex Tillerson non ha escluso la possibilità di un attacco preventivo contro Kim Jong-un, anche se un'aggressione diretta potrebbe aprire a pericolose rappresaglie da parte di Pyongyang contro Giappone e Corea del Sud, alleati Usa.