Non si placa la caccia al business della marijuana. E mentre proseguono i preparativi per il secondo cannabis Parade - Street Antiproibizionista Nazionale del prossimo 29 aprile a Torino, la confisca di piccole ma sofisticate piantagioni e laboratori ultra attrezzati sono all'ordine del giorno. Intanto, il travagliato iter parlamentare per l'eventuale legalizzazione giace fermo da qualche tempo. E pensare che in molti paesi l'uso medico e ricreativo della 'Ganja' cioè, il nome indigeno delle sommità fiorite della canapa indiana, è ormai una realtà e un lauto introito per le casse statali.

Anzi, intorno al mondo sono molteplici le Borse di Valori che dedicano uno specifico indice alla marijuana. Inoltre, molti broker esperti del settore iniziano a parlare di un imminente scoppio della 'bolla dell'erba'. Ma al di là della storia antichissima della cosiddetta pianta miracolosa; vi siete mai chiesti chi ha iniziato a studiarla e perché?

Gli studi sulla marijuana

Raphael Mechoulam ha 86 anni, ed è il padre degli studi scientifici della cannabis e i suoi componenti. Di recente, il biologo e chimico israeliano, ha rilasciato una interessante intervista alla rivista specializzata Nature, dove ha illustrato il proprio interesse scientifico sulla pianta, e ammettendo che negli anni '60, le conoscenze erano ancora molto limitate.

E così, la Hebrew University di Gerusalemme in collaborazione con il governo centrale hanno istituito il programma sull'uso medicinale della cannabis. Tuttavia, confessa che i primissimi studi sono stati condotti per vie del tutto illegali grazie ad alcuni amici poliziotti che li avevano procurato dell'hascisc da analizzare.

Dopo vari tentativi il professor Mechoulam è riuscito ad isolare sia il tetraidrocannabinolo o Thc, il principio psicoattivo della cannabis, che il cannabidiolo o Cbd, quale principale responsabile delle sue proprietà mediche. E in seguito ad approfondite analisi del Cbd ha scoperto una grande quantità di effetti benefici per l'organismo umano; antipsicotici, antiossidanti, analgesici, antinfiammatori, antinausea e anticonvulsioni, ecc.

Mai fumato l'erba

Chiunque potrebbe pensare a uno scienziato "alternativo", invece Raphael Mechoulam giura di non aver mai fumato uno 'spinello' né di aver avuto tendenze hippie. I suoi studi, racconta a fine intervista, erano esclusivamente concentrati a quei ricettori della cannabis presenti nel corpo umano. In effetti, assicura che 'l'erba' da sola non farebbe alcun effetto senza quel legame che produrremmo noi stessi. Al riguardo, la curiosità l'ha portato a studiare i cannabinoidi endogeni, ossia sostanze che produciamo in modo del tutto naturale e che agiscono soprattutto sul cervello e sul sistema nervoso. Cannabinoidi che secondo lo scienziato, sarebbero i principali modulatori del dolore, dell'appetito, della memoria, della stessa dipendenza e di svariate funzioni biologiche e cognitive. E conclude assicurando che proprio questo settore rappresenti la prossima frontiera sugli studi della marijuana.