Incredibile Donald Trump, davvero unico nel suo genere. In un'intervista rilasciata all'agenzia Reuters, il presidente degli Stati Uniti ha parlato dell'eventualità di una nuova guerra in Corea, defindendola "possibile". Al di là dell'inquientante prospettiva, a lasciare letteralmente di sasso sono le sue esternazioni su Kim Jong-un, quasi paterne. Trump ha però trovato il modo di stupire ed infastidire il prezioso alleato sudcoreano. Relativamente al sistema antimissile THAAD, recentemente posizionato e contestato duramente da Cina e Russia, il numero uno di Washington ha battuto cassa nei confronti di Seoul.

Le 'carezze' verso i leader di Corea del Nord e Cina

La prima guerra dell'era Trump è dunque vicina? Si tratta di un'opzione sul tavolo e la conferma arriva dallo stesso presidente americano quando definisce "difficile una soluzione pacifica con la Corea del Nord, che tuttavia avrei preferito". A sorprendere, più che altro, sono i toni paterni che 'TheDonald' usa nei confronti del dittatore Kim Jong-un. "Lui è solo un ragazzo, ha 27 anni ed ha preso le redini del regime dopo la morte del padre. Non è semplice a quell'età. Non lo sto giustificando, spero solo che si dimostri una persona razionale". Trump 'accarezza' anche il leader cinese, Xi Jinping. "L'ho conosciuto ed è una brava persona. Lui ama la Cina ed il suo popolo e so bene che vorrebbe fare qualcosa per risolvere questa situazione. Forse non è possibile farlo, ma lui comunque sta facendo di tutto".

Il sistema antimissili... a pagamento

Non si sono ancora placate le polemiche internazionali relative al sistema antimissili che il governo degli Stati Uniti ha installato in Corea del Sud, su richiesta del governo di Seoul. La Cina si è messa di traverso, anche la Russia lo considera una minaccia troppo vicina al suo territorio.

Trump però va oltre ed annuncia che "sarebbe opportuno che il governo sudcoreano lo pagasse. Costa un miliardo di dollari ed è fenomenale". Sarà, ma da parte di Seoul non c'è la minima intenzione di allentare i cordoni della borsa per qualcosa che, al contrario, è prevista da un trattato internazionale. Il governo sudcoreano fa riferimento ad un vecchio trattato che risale agli anni '50, alla guerra di Corea.

L'accordo prevede il dispiegamento delle forze armate americane in difesa di un alleato strategico. I costi della presenza militare sono totalmente a carico degli Stati Uniti, in base alle clausole dell'intesa, perché rientra nel loro preciso interesse. Secondo la Corea del Sud, pertanto, anche il sistema di difesa THAAD rientra in quest'ottica.