Russia poco incline a trattative
Il Segretario di Stato americano Rex Tillerson continua a ribadire la dura presa di posizione nei confronti del regime di Assad e del sostegno russo al dittatore. Tillerson è arrivato oggi in Russia per discutere su una possibile alleanza che miri a rimuovere dal potere il dittatore siriano.
Il Segretario lascia il G7 di Lucca con una conferenza in cui afferma chiaramente come: "gli Stati Uniti continueranno a valutare le opportunità e le varie opzioni strategiche per fermare le violenze che avvengono in Siria. La nostra speranza è che Bashir al-Assad non faccia parte del futuro della Siria", aggiungendo che "la Russia ha fallito nel mantenere gli accordi presi in numerosi consigli di sicurezza dell'ONU, che designavano la Russia come garante di una Siria libera da armi chimiche.[...] Non è chiaro se la Russia non abbia preso seriamente tali accordi o se si sia mostrata incompetente, ma ormai questa distinzione è irrilevante per quelli che sono morti.[...] Penso che sia chiaro a tutti che il regno della famiglia Assad stia ormai giungendo al termine."
I russi non si mostrano tuttavia favorevoli ad un cambio di rotta: ancora prima che Tillerson lasciasse l'aereo, il Presidente Putin ha replicato alle provocazioni affermando di avere 'informazioni' riguardanti certi provocatori che starebbero pianificando di nascondere sostanze chimiche in aree suburbane di Damasco e di incolpare così le autorità siriane, aggiungendo che la situazione siriana gli ha ricordato gli eventi che precedettero l'invasione dell'Iraq da parte degli Stati Uniti nel 2003: "Abbiamo già visto tutto questo", ha detto.
Braccio di ferro tra le due superpotenze
Prima di lasciare l'Italia, Tillerson ha affermato che gli Stati Uniti stanno cercando di negoziare per porre fine a una guerra in Siria durata sei anni, e che per raggiungere questo scopo vogliono anche la collaborazione russa; si chiede anche se un'alleanza con Assad sia davvero il meglio per la Russia, o se non sia più opportuno per questa riallinearsi con gli altri paesi occidentali.
Dall'altra parte, i russi ribadiscono di aver mantenuto fede ai patti, che ogni arma chimica siriana è stata distrutta, e che le uniche zone in cui potrebbero esserci ancora armi chimiche sono quelle controllate dai ribelli.
Nessuna delle due superpotenze sembra quindi voler cedere alle provocazioni avversarie; tuttavia Tillerson potrebbe essere la chiave per convincere la Russia a collaborare: quando era amministratore delegato della ExxonMobil, una delle più grandi e importanti compagnie petrolifere statunitensi di rilevanza mondiale, aveva negoziato con la compagnia di stato russa Rosneft, portando Putin a conferirgli l'Ordine di Amicizia, una onorificenza russa assegnata in genere per l'attività proficua in avvicinamento e arricchimento reciproco delle culture delle nazioni e per i progressi compiuti nel lavoro.
A una domanda posta durante la sua conferenza al G7 sul perchè creda di poter convincere la Russia a collaborare, Tillerson risponde: "Noi vogliamo creare un futuro stabile e sicuro per la Siria. Quindi la Russia può decidere di essere parte di quel futuro e giocarvi un ruolo importante, oppure mantenere l'alleanza con Assad, cosa che noi crediamo non farà gli interessi russi sul lungo periodo. Ma solo la Russia può rispondere a questa domanda."