C'è un disegno di legge regionale in puglia, ora all'esame della Giunta guidata dal Presidente Michele Emiliano, che sta tenendo in ansia animalisti e amanti degli animali e che ha dato vita ad uno scontro tra lo stesso Governatore e il Movimento 5 Stelle.

L'oggetto della questione riguarda la possibilità che una norma contenuta nel disegno di legge sulla caccia (DDL 67/2017, 'Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio'), presentato dall'Assessore regionale all'Agricoltura, Leonardo Di Gioia, possa dare il via libera all'abbattimento di cani e gatti inselvatichiti.

A dare l'allarme è stato l'Ente nazionale per la protezione degli animali (ENPA), seguito dalla Lega Anti-vivisezione (LAV), ai quali ha dato voce il Movimento 5 Stelle Puglia.

Emiliano si è affrettato a smentire, definendola una 'caz...' frutto di una bufala lanciata in rete da un 'sedicente militante del M5S'. Ha poi aggiunto che prima che in Puglia si dia la caccia a cani e gatti dovrebbero passare sul suo cadavere.

Ma la norma, per quanto ambigua e controversa, c'è. E sono proprio i pentastellati a ricordarglielo, sostenendo che il Presidente non è 'minimamente aggiornato sui provvedimenti in discussione nella Regione che dovrebbe amministrare' e dichiarando che a sollevare la questione non era stato il M5S, ma le associazioni animaliste.

Cosa prevede la norma incriminata?

La norma sotto accusa è l'articolo 31 ('Controllo della fauna e divieti temporanei di caccia') del DDL 67/2017, in particolare i commi 4 e 6.

Il comma 4 prevede che il Presidente della Regione, sulla base di un parere dell'ISPRA, possa autorizzare il 'controllo' di qualsiasi specie di fauna selvatica, compresi 'cani e gatti inselvatichiti' che moltiplicandosi potrebbero portare danni all'agricoltura, alla fauna, ai beni storici e artistici e alle attività e produzioni zoo-agro-forestali e ittiche.

Il termine 'controllo' non sottintenderebbe, però, automaticamente l'abbattimento, ma la possibilità di intervenire sterilizzando gli esemplari o applicando metodi meno invasi e brutali.

Ma il comma 7 contempla esplicitamente l'ipotesi di adottare piani di abbattimento, nel caso in cui gli altri metodi di controllo dovessero risultare inefficaci.

Assessore Di Gioia: norme già in vigore dal 1998

Sulla querelle è intervenuto direttamente il suo promotore, l'Assessore Lorenzo Di Gioia, il quale con un tweet ha ricordato che quelle due norme sono già in vigore dal 1998, con l'approvazione della legge regionale 27/'98, al cui articolo 39 prevede le stesse cose contenute nel DDL 67/2017.

A questo punto, quello che si potrebbe rimproverare a Di Gioia e alla Giunta Emiliano, non è di voler inserire, ma di voler mantenere queste norme che contemplano la possibilità, seppur in casi estremi, di abbattere cani e gatti inselvatichiti.

Con un nuovo comunicato il Movimento 5 Stelle Puglia chiede il ritiro del DD, in quanto, a loro dire, interviene su un tema delicato con superficialità e con un testo viziato da errori e ambiguità.