L’assegno di divorzio per il mantenimento dell’ex coniuge, da ora in poi, non sarà più calcolato in merito ai parametri del tenore di vita che si tenevano durante il matrimonio. La cassazione, infatti, ha ritenuto opportuno superare questo orientamento che per circa 30 anni ha determinato il calcolo dell’assegno di mantenimento in favore del coniuge più debole sotto il profilo economico. Una sentenza estremamente rivoluzionaria, che apre la strada a molteplici problemi inerenti, nella maggior parte dei casi, a ridurre il contributo dell’assegno di mantenimento al coniuge più debole.

Divorzio: assegno di mantenimento all’ex coniuge, come cambiano le regole per i divorziati

Una recente sentenza della Cassazione ha cambiato radicalmente le regole sulla determinazione della cifra dell’assegno di mantenimento, andando oltre l’orientamento che, negli ultimi decenni, era tenuto in considerazione dal giudice nell’ambito delle cause di divorzio. Secondo le nuove regole, infatti, l’assegno in favore del coniuge più povero, non sarà più calcolato e determinato in funzione del tenore di vita che durante il matrimonio la coppia sosteneva, ma la sua determinazione dipenderà principalmente dall’indipendenza economica o l'autosufficienza accertata dell’ex che lo richiede.

Mantenimento dell’ex: niente più assegno se il coniuge lavora?

L’orientamento dei giudici ha sposato sempre di più, ultimamente, nelle cause di divorzio, una posizione sempre meno garantista e a sfavore dell’ex coniuge che si trova nella condizione di richiede l’assegno. Così, l’ultima sentenza della Cassazione, ha ampiamente superato lo storico orientamento in materia di divorzio e assegno di mantenimento che collegava direttamente l’importo dello stesso alla misura del precedente tenore di vita matrimoniale.

Ma come verrà determinato da ora in poi l’assegno di mantenimento? Sicuramente verranno presi in considerazione l’indipendenza e la possibile autosufficienza in termini economici dell’ex coniuge che ne farà richiesta. Verranno tenuti presenti i suoi redditi o quelli che sarà in grado di procurarsi in base alla sua età e alle potenziali capacità lavorative in relazione alla sua formazione.

Secondo i nuovi parametri se l’ex coniuge ha una indipendenza economica, anche se potenziale, non ha più diritto, ad ottenere l’assegno di mantenimento. Le nuove regole ripercorrono quanto già avviene, in pratica, con i figli che hanno raggiunto la maggiore età. Lo stato di disoccupazione, non basterà per rilevare in automatico il mantenimento, se risulterà che il richiedente non ha operato attivamente per procurarsi una valida occupazione.