Uomini armati hanno attaccato due autobus pieni di cristiani copti che si stavano recando in un monastero a sud del Cairo, lasciando a terra 28 morti e 25 feriti. A cadere sotto i colpi sparati a caso dagli attentatori sono stati soprattutto i più piccoli. I testimoni hanno dichiarato di aver visto gli aggressori arrivare a bordo di tre fuoristrada. A riportare la notizia l’emittente televisiva Al Arabiya.

Aggressori mascherati a bordo di jeep

Indossavano uniformi militari ed erano mascherati. A dichiararlo sono stati i testimoni che, scioccati e sconvolti, hanno assistito al brutale attacco.

Il commando di terroristi è arrivato a bordo di tre fuoristrada – hanno detto le persone che hanno assistito inermi e spaventate al raid - gli uomini hanno iniziato a sparare a caso dopo aver fermato i due autobus pieni di fedeli e un camion. Purtroppo tra le vittime ci sono diversi bambini, i quali assieme ai loro genitori stavano cercando di raggiungere la meta del loro pellegrinaggio, il monastero di San Samuele il Confessore, che si trova a 220 chilometri a Sud della capitale egiziana, nel governatorato di El-Minya. Le forze di sicurezza si sono subito mobilitate per dare la caccia agli assalitori. Sono stati predisposti diversi posti di blocco e inviate diverse pattuglie sulla strada lungo il deserto, in direzione della fuga dei tre fuoristrada.

Le reazioni del mondo politico e religioso

Il grande imam di al-Azhar, il millenario centro di studi islamici, appena appresa la notizia si è detto certo che l’obiettivo degli assalitori è quello di destabilizzare il paese. Contrario ad ogni forma di integralismo e terrorismo, l’imam Ahmed al-Tayeb che, in questi giorni, è in visita in Germania, ha dichiarato: “Chiedo a tutti gli egiziani di unirsi per affrontare questo brutale terrorismo”.

Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha subito indetto una riunione con gli ufficiali di sicurezza, per far fronte alla situazione. Dopo gli attentati suicidi dello scorso aprile nelle chiese di Tanta e Alessandria, in cui erano morte 46 persone, il governo aveva imposto lo stato di emergenza. Il ministro della salute ha confermato i 28 morti e i 25 feriti.

I cristiani copti

Su una popolazione egiziana di 92 milioni di abitanti i cristiani copti rappresentano circa il 10% della popolazione. Attaccati dagli estremisti islamici in modo ripetuto, in questi ultimi mesi, i copti hanno subito numerose vittime. Fonti ufficiali parlano di almeno 70 fedeli uccisi da dicembre ad oggi nei bombardamenti delle chiese delle città del Cairo, Alessandria e Tanta. Ad essere maggiormente soggette ad atti violenza da parte degli estremisti islamici sono soprattutto le donne copte. Rapite e costrette a sposare uomini musulmani, le ragazze vengono forzate a convertirsi all’islam.