Sulla esplosiva questione dei migranti nel Mediterraneo, e dei presunti rapporti illeciti tra alcune Ong e gli scafisti libici, prende posizione anche la giornalista Milena gabanelli. Con un articolo pubblicato dal Corriere della Sera, l’ex conduttrice di Report esamina la crisi dei migranti a partire dal 2015 e si lancia in una richiesta, che sa di provocazione, nei confronti delle ong finite sotto i riflettori mediatici anche grazie alle dichiarazioni del procuratore di Catania Carmelo Zuccaro. La Gabanelli invita alcune organizzazioni come Medici senza frontiere e Moas a portare avanti “azioni dimostrative”, cercando di far sbarcare i migranti sulle coste europee, di modo tale da ottenere il risultato di trasferire il problema immigrazione direttamente a Bruxelles.

Ma vediamo quali sono i termini della sua proposta.

Gabanelli: ‘Sbarcare i migranti a Nizza o a Malta’

L’analisi della giornalista parte dal 2015, quando circa 700 migranti muoiono affogati a causa del naufragio del peschereccio dove erano stipati. L’onda di commozione mediatica che ne scaturì ha dato il via all’operazione Triton (oggi Eunavfor Med o ‘Sophia’) gestita dall’agenzia europea Frontex (la stessa che ora, in un rapporto, accusa le Ong di contatti illeciti con i trafficanti di uomini). È da quel momento che, scrive la Gabanelli, “il numero delle organizzazioni umanitarie che affittano imbarcazioni battendo bandiera panamense, del Belize, olandese, e partono verso le coste libiche, si impenna, e continua a crescere nei primi mesi del 2017”.

Ma, stranamente, nota l’ex conduttrice di Report, al numero crescente di soccorritori fa riscontro un sempre più alto numero di morti in mare. Forse perché gli scafisti utilizzano imbarcazioni sempre più “improbabili”, visto che sono al corrente della presenza continua delle Ong?

Per mettere un freno a questa situazione drammatica e scandalosa, Gabanelli si rivolge direttamente alle Ong, chiedendo loro di mettere in atto quelle che definisce “azioni dimostrative”, sbarcando i migranti in altri paesi europei.

In questo modo, sostiene, contribuirebbero “a far esplodere il problema sui tavoli dell’Europa”. Medici senza frontiere, suggerisce ad esempio, potrebbe sbarcare “un carico di migranti a Nizza”, costringendo così “la civile Francia” a prestar loro soccorso. Stesso discorso per la nave Phoenix della tanto chiacchierata Moas, l’Ong battente bandiera maltese, proprietà degli imprenditori Catambrone, che potrebbe attraccare nel porto di La Valletta, tra l’altro attuale presidente di turno dell’Ue. Il risultato di questo putsch potrebbe essere, conclude la Gabanelli, una revisione degli accordi di Dublino o l’obbligo per la Tunisia di “accogliere i naufraghi”.