L'ex-primo ministro greco Lukas Papademos è rimasto ferito dall'esplosione di un pacco bomba che era stato posizionato sul sedile posteriore della sua Mercedes. Aveva forse le sembianze di una lettera, ma il contenuto era esplosivo e, una volta aperto, ha causato numerose ustioni all'ex-premier ed ex-governatore della Banca di Grecia. Insieme a Papademos, anche due altri banchieri e l'autista sono rimasti coinvolti nell'esplosione, avvenuta intorno alle 18.45 locali di oggi, 23 maggio. Trasportato d'urgenza all'Evangelismos Hospital di Atene, l'ex-premier non sarebbe in pericolo di vita, secondo fonti ufficiali; la bomba gli ha però causato ferite gravi al petto, alle gambe e alle braccia.

Sul posto sono prontamente intervenuti i vigili del fuoco, la polizia e la guardia medica. La deflagrazione è avvenuta all'incrocio tra Via 3 Settembre e Marna, nel pieno centro di Atene.

Pacco bomba per l'ex-banchiere greco

Il 69enne Lukas Papademos ha guidato il governo tecnico in Grecia tra il 2011 e il 2012 ed è stato Governatore della Banca di Grecia tra il 1994 e il 2002. Dopo la caduta del Governo Papandreou nel 2011, il suo operato di larghe intese ha condotto all'approvazione del secondo piano di salvataggio del paese, il quale però non è stato in grado di evitare il tracollo finanziario che ha condotto il paese europeo al collasso. Lukas Papademos è stato inoltre vice-presidente della Banca Centrale Europea tra il 2002 e il 2010 ed è accusato da più parti di aver gestito erroneamente in passato il debito greco a vantaggio di creditori internazionali.

Mandante sconosciuto

Non si hanno ancora notizie ufficiali sul mandante dell'attentato di Atene, ma i sospetti delle autorità greche ricadrebbero su alcuni gruppi anarchici che stanno seminando terrore nel paese. Secondo fonti militari elleniche, sarebbe ripresa infatti nel paese l'azione di alcuni gruppi terroristici. Di due giorni fa è il lancio di una molotov verso il Ministero dei Beni Culturali, atto che fortunatamente non ha causato feriti,mentre risale a ieri l'intercettazione nell'ufficio postale di Falliro, sempre nella capitale, di una busta contenente 3 proiettili indirizzata al Segretariato Generale dell'Agenzia delle Entrate. Ancora oggi la crisi finanziaria si fa sentire in Grecia, ed è certamente possibile che l'atto bombarolo odierno sia attribuibile a tale motivazione.