Una vita in gabbia dalla nascita. Una condizione assurda toccata in sorte a un 14 enne, recluso per volere dei genitori in un appartamento piccolo e sporco a Hadera, una cittadina a nord Israele. O, in alternativa, tenuto realmente in una gabbia di fortuna costruita per lui dai "cari" genitori all'esterno dell'abitazione per fargli prendere qualche volta un po' d'aria.
A interrompere la prigionia che, se fosse stato per i genitori, sarebbe potuta durare a vita, sono stati i vicini di casa insospettiti da un odore nausebondo che faceva temere la presenza di un cadavere.
Gli inquilini a quanto pare neanche sapevano che la coppia avesse un figlio. Hanno chiamato la polizia ed è emersa la sconvolgente verità.
Segregato in casa dalla nascita
I vicini di casa, a causa dell'odore nauseabondo che proveniva dall'appartamento accanto, sono andati a suonare alla porta temendo di scoprire un cadavere, ma nessuno ha aperto. Allora hanno allertato la polizia: gli agenti per accedere all'abitazione sono dovuti passare da una finestra.
Quando sono arrivati nell'appartemento, hanno fatto la terribile scoperta: c'era un ragazzino che viveva recluso, alienato e sconvolto. Non aveva mai lasciato l'abitazione, eccetto quando era stato messo in una gabbia all'aperto adiacente l'alloggio, coperta da teli, tra degrado e sporcizia.
La gabbia gliel'avevano costruita i genitori per permettergli di "uscire fuori", due volte a settimana, non più di mezz'ora a volta. All'arrivo dei poliziotti i genitori, entrambi 50 enni, hanno tentato di aggredirli ma sono stati bloccati.
Madre e padre di origine russa, quando si sono trasferiti in Israele negli anni '90, non hanno mai denunciato il figlio alle autorità.
La mamma per giustificarsi ha detto che il ragazzino era tenuto in quella condizione per il suo bene, perché malato, per "guarirlo", per evitare che prendesse altre malattie. Di certo in quelle condizioni, il ragazzino era malato di solitudine, disagio, asocialità, probabili deficit cognitivi.
Dai controlli è emerso che la nascita del ragazzino non è mai stata registrata, come se non esistesse.
I genitori sostengono che sia nato in Israele. La famiglia si sarebbe trasferita nella cittadina di Hadera nel 2009, ma tra i vicini, alcuni erano ignari che avessero un figlio.
חשד להזנחה מזעזעת בחדרה: נער בן 14 הוחזק בבידוד כל חייו https://t.co/pyvAMraoJR pic.twitter.com/DYVpw4qhQh
— ידיעות אחרונות (@YediotAhronot) 11 maggio 2017
Recluso in condizioni disumane
Il 14 enne viveva in cattività e segregato in casa tra disordine, robe accatastate, sporcizia e rifiuti. Non aveva abiti adeguati alla sua età e corporatura, è rimasto completamente sconvolto alla vista di persone non essendo stato abituato a vedere in vita sua che i genitori. Portato in ospedale per essere sottoposto a controlli medici, è stato poi affidato ai servizi sociali.
L'avvocato della madre ha sostenuto che i genitori erano preoccupati per lui avendo il ragazzo "problemi" di salute. I genitori per il momento sono tornati in libertà. Ma ora le forze dell'ordine sono al lavoro per capire come sia potuta accadere una cosa del genere, atroce e disumana. E come sia potuto succedere che un'intera comunità per anni non si sia accorta di nulla.