Richiedenti asilo portati a partecipare alle primarie del Partito Democratico dal personale di un centro di accoglienza, che avrebbero fornito ai migranti i due euro necessari per votare e una precisa indicazione di voto, in favore dell'ex premier Matteo Renzi. E' quanto sarebbe emerso grazie ad un'inchiesta della testata online Fanpage, poi rilanciata anche dal Fatto Quotidiano. I cronisti di Fanpage hanno intervistato un giovane rifugiato, alloggiato presso un centro di accoglienza di Ercolano, che ha testimoniato di essere stato accompagnato ad uno dei seggi insieme ad altri sessanta migranti.
Stando a quanto riportato dal Fatto il sindaco della cittadina non avrebbe smentito, bensì avrebbe affermato di essere "orgoglioso del loro voto", in quanto la loro partecipazione sarebbe un significativo segnale di integrazione.
Partecipazione alle primarie, comune di Ercolano in controtendenza
Mentre a livello nazionale la partecipazione alle primarie 2017 è stata decisamente inferiore rispetto a quelle organizzate nel 2013 - dai 2 milioni e 800mila votanti di quattro anni fa agli attuali 1,8 milioni - il dato relativo al Comune di Ercolano è in controtendenza. Nel comune in questione la partecipazione al voto è quasi triplicata, con 5.137 persone che si sono recate alle urne rispetto alle 1.853 del 2013.
Il servizio di Fanpage inizia da questo dato, evidenziando come si siano recati ai seggi anche molti migranti, un dato che il sindaco avrebbe salutato con soddisfazione, ritenendo la partecipazione degli stranieri un importante segnale di integrazione. Ma le cose stanno davvero così? E' quanto si chiedono i cronisti di Fanpage, che hanno dato voce alla testimonianza di un richiedente asilo.
La testimonianza del migrante
Il richiedente asilo racconta ai microfoni che i gestori del centro di accoglienza che lo ospitano hanno fornito a lui e altri ospiti i documenti necessari per partecipare al voto e gli hanno consegnato i due euro richiesti al seggio. Sarebbe stata una macchina del centro a portare alle urne una sessantina di migranti, facendo diversi viaggi.
L'intervistato riferisce che non sono stati i richiedenti asilo a chiedere di votare, ma che gli è stato proposto dai gestori della struttura. Alla domanda "avreste potuto rifiutarvi di partecipare?" il ragazzo ha risposto di no, "poiché sono loro che ci mantengono". Secondo quanto riferisce gli ospiti della struttura non erano nemmeno a conoscenza del motivo della votazione.