Erano 300 i fedeli che si sono riuniti da tutta l'Italia a Reggio Emilia per il corteo religioso di riparazione del GayPride, che già da diverso tempo ha scosso gli animi della città. La processione é stata guidata da Don Luigi Moncalero di Treviso. Ma con lui a prendersi cura dei fedeli vi erano 4 sacerdoti e 6 ministranti del culto, con abiti rispettosi della tradizione cattolica, cotta e talare. I partecipanti hanno camminato per tutta la città pregando e recitando il rosario e le latinie in latino.

I fedeli hanno concluso inginocchiati davanti alla Santa Basilica della Ghiara.

La parola a don Moncalero

Intervistato, Don Moncalero ha dichiarato che la processione di riparazione non era una manifestazione contro il gay pride, bensì era una preghiera di 300 persone con l'obiettivo di riparare il peccato pubblico. 'Da un punto di vista morale le sacre scritture fustigano fortemente il disordine dell' omosessualità'. Poi continua: ' Non soltanto chi esalta l'omosessualità contraddice la Bibbia, ma sconvolge l'ordine delle cose e della Natura'. Inoltre ha ribadito che gli omosessuali sono assolutamente dei peccatori e vanno fermati prima che condannino la società all'estinzione.

Le associazioni Pro Vita

Presenti al corteo anche rappresentanti di alcune associazioni ProVita.

Che portano avanti l' opposizione ad eutanasia ed aborto. La processione è iniziata intorno alle dieci e trenta si è conclusa dopo poco più di un'ora e non ha riportato disordini di alcun tipo. La polizia e i carabinieri hanno svolto un importante compito di controllo su eventuali partecipanti allora gay pride in vena di protesta.

Il vescovo prende le distanze

Il vescovo della Diocesi di Guastalla e Reggio Emilia ha preso immediatamente le distanze dicendo che ogni persona ha uguale dignità, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, e merita il rispetto di tutti. 'Anche un peccato come l'omosessualità deve essere accolto con compassione e delicatezza.

A volte in passato non è stato così, infatti i credenti devono chiedere scusa alle persone a cui eventualmente hanno mancato di rispetto, che hanno disprezzato, o messo in un angolo '.

I Fedeli della Cerimonia di riparazione, inoltre, non hanno potuto utilizzare il sagrato della Cattedrale per la Messa. In questo caso la Diocesi Reggiana ha dichiarato che non era stata avvertita per tempo.

Vi è stata quindi una mancanza di uniformità e di linea guida generale della Chiesa Cattolica.