Sembrava una statua di bronzo: ricoperto interamente di catrame, faceva anche fatica a muoversi. Così due volontari hanno rinvenuto un cane a Lanus, in Argentina, rimanendo a dir poco sbigottiti nel vedere a quale terribile tortura era stata sottoposta la povera bestiola. Infatti l'animale non era semplicemente sporco, ma interamente coperto di pece liquida, come se vi fosse stato immerso, e addirittura il muso e gli occhi non risultavano affatto visibili. I ragazzi, resisi conto della gravità della situazione, hanno immediatamente deciso di soccorrere Petro (così è stato battezzato dai suoi salvatori), portandolo ai volontari dell'associazione Zoonosis Lanus.

L'operazione di pulizia e salvataggio del cagnolino non è stata affatto semplice.

Le operazioni di pulizia sono durate un'intera giornata

I volontari hanno ammesso che, quando si sono ritrovati dinanzi il cane interamente zuppo di catrame, hanno avuto diverse difficoltà nel ripulirlo. L'acqua, infatti, non bastava a lavare via lo sporco e, per di più, a complicare ulteriormente la situazione c'erano i problemi deambulatori della bestiola, che faceva un'enorme fatica anche a camminare. Dopo aver consultato internet, i soccorritori hanno appreso che, per lavare via la pece, avrebbero dovuto usare dell'olio. Così, dopo un bagno durato cinque ore e dopo aver utilizzato ben cinque litri d'olio, i giovani sono riusciti finalmente a restituire a Petro la sua originaria fisionomia, lavando via la pericolosa sostanza che gli era stata versata addosso da anonimi balordi.

Secondo i volontari, infatti, probabilmente il cagnolino ha subito una sorta di tortura, immerso in una vasca o in un catino pieno di petrolio, affinché ne risultasse completamente inzuppato, condannato ad una inevitabile morte. Subito dopo il lungo bagno, Petro è stato visitato e curato dai veterinari. Adesso, grazie alle amorevoli cure dei suoi salvatori, il cagnetto è tornato ad essere vivace e allegro, ma purtroppo le sue condizioni di salute risultano ancora preoccupanti.

I medici, infatti, hanno fatto sapere che, anche se il paziente a quattro zampe sta rispondendo bene alle cure, tuttavia non può essere ancora considerato fuori pericolo, a causa della grossa quantità di petrolio che è stato costretto ad ingerire.

Ad ogni modo, il personale veterinario si è detto piuttosto ottimista sul futuro del povero Petro che, una volta ristabilitosi, potrà anche cominciare a cercare una nuova famiglia che possa amarlo e dargli un po' di quel calore e affetto che possano aiutarlo a superare il trauma della tortura alla quale è stato sottoposto. L'unico rammarico al termine di questa storia, è che i responsabili di questo assurdo gesto siano riusciti a farla franca e, dunque, resteranno impuniti.