La sua bella e giovane ex, invitata con l'inganno a cena insieme al nuovo compagno per essere entrambi poi brutalmente uccisi, era incinta. Aspettava un bambino da qualche mese e sabato sera ha accettato l'invito a casa della sua antica fiamma con la tranquillità con cui si incontra un buon amico da presentare al compagno scelto per la vita e futuro padre del bambino che nascerà.

Hanno un nome, un volto e una storia i protagonisti di questo terribile fatto di sangue che si è svolto alla periferia di Mestre in una calda notte d'estate. L'omicida, Stefano Perale, 50 anni, era un docente formatore d'inglese.

Le vittime sono Anastasia Shakurova, una russa di 30 anni che era stata sua allieva e fidanzata, e Biagio Junior Buonomo, il suo nuovo compagno, un ingegnere aerospaziale casertano. Gli inquirenti, ieri, non avevano divulgato i nominativi di assassino e vittime. Ora emergono cruciali dettagli di una storia maniacale di folle gelosia.

Il professore solitario si tramuta in assassino

Stefano Perale abitava alla periferia di Mestre, al primo piano di un anonimo condominio di via Abruzzo. Ed è lì che ha teso la sua trappola: ha invitato a cena Anastasia e Biagio per poi narcotizzarli, neutralizzarli, al punto che i vicini di casa non si sono accorti di nulla, per poi ucciderli. Un duplice omicidio premeditato, studiato nei dettagli: il folle piano ronzava nella testa di Perale chissà da quanto tempo.

Li ha uccisi in modo differente. Lei, dopo essere stata resa incosciente dai narcotici messi a cena nelle bevande, soffocata forse con un fazzoletto premuto a lungo sul viso. Il ragazzo è stato finito con ferocia a colpi di spranga inferti in cucina e poi nell'androne dove si è spinto cercando di fuggire. A terra, nell'ingresso del condominio, erano visibili i segni della carneficina, un enorme macchia di sangue, la prima cosa apparsa ai poliziotti al loro arrivo.

Li aveva chiamati all'alba ieri proprio l'omicida dicendo: "Venite, ho fatto una strage" e poi facendosi arrestare. Lui che nel condominio era conosciuto per essere persona schiva, educata e solitaria.

L'ossessione mai cancellata

Da ieri in carcere con l'accusa di duplice omicidio premeditato, Perale al primo interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Tra gli allievi era stimato per essere un bravo insegnante d'inglese. Aveva conosciuto Anastasia proprio durante un suo corso: l'amore sbocciato era poi finito un anno fa, forse per un tradimento, o perché lei, bella e giovane, si era sentita soffocare da un uomo di 20 anni più grande rivelatosi possessivo. Sembrava fosse subentrata l'amicizia e che Perale avesse una vita normale: di recente aveva fatto due viaggi, uno in Cina, l'altro negli Usa, e avuto un paio di avventure sentimentali. Ma l'omicida, che dalle foto del suo profilo Facebook (ora riempite dagli insulti di utenti) pare più giovane dei suoi 50 anni, e organizzava "spritz english", aperitivi a cui invitava gli allievi per esercitarsi a parlare inglese, non si era mai tolto dalla testa quella donna.

Una coppia felice

Anastasia e Biagio erano una coppia felice. Si volevano bene e a Pasqua avevano annunciato ai familiari di aspettare un figlio, tra tanti progetti e un futuro radioso davanti. Avevano acquistato casa a Mestre dove vivevano. Anastasia, un breve matrimonio alle spalle, aveva conosciuto Biagio alla Superjet International, partecipata di Finmeccanica e Sukhoi, dove l'ingegnere aerospaziale, innamoratissimo di lei, lavorava a un progetto italo-russo, mentre lei aveva lavorato per un'agenzia di vigilanza. Vite stroncate, compresa quella sul nascere, da un subdolo delirio criminale.