Da mesi le Fiamme Gialle seguivano i movimenti di una banda ben organizzata di tunisini e italiani. Ieri sono passate all'azione. E, durante le operazioni di fermo, un giovane finanziere, 27 anni di origine campana, è caduto dal tetto di una casa di Menfi, in provincia di Agrigento, mentre inseguiva due extracomunitari. Sembra che il giovane sia precipitato da un piano mansarda e abbia battuto la testa nell'impatto a terra. Trasportato all'Ospedale Giovanni Paolo II e successivamente trasferito al nosocomio di Ribera, le sue condizioni sono subito apparse gravi: ha un brutto trauma cranico e diverse fratture.

L'Operazione “Scorpion Fish” delle Fiamme Gialle

"Scorpion Fish", questo è il nome dell'operazione antimafia di Palermo, durante la quale è accaduta la disgrazia. I provvedimenti di fermo che i finanzieri stavano attuando erano 15, nei confronti di soggetti di nazionalità tunisina ed italiana. Tutti i destinatari dei provvedimenti facevano parte di un'associazione a delinquere per il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e del contrabbando di sigarette.

Sistema criminale che durava da anni

L'organizzazione criminale era capeggiata da tunisini e italiani. Si occupavano in particolare di traffici illeciti fra Tunisia e Sicilia. Prendevano parte alle azioni criminali abili scafisti che, con l'aiuto di veloci gommoni, trasportavano persone e sigarette.

La rete era ramificata, infatti sulle coste siciliane sono state trovate diverse calette di approdo. Successivamente, i clandestini dopo aver avuto abiti per cambiarsi, raggiungevano altre destinazioni. Ogni membro dell'organizzazione criminale aveva ruoli precisi: chi si occupava di prenotare i viaggi, chi di raccogliere i soldi, chi dell'accoglienza.

Si trattava di un sistema criminale che durava da anni.

Investigazione lunga e difficile

Le operazioni di investigazione sono state lunghe e difficili. Sono state prese in esame almeno cinque traversate da parte della guardia di finanza (Gruppo di Esplorazione Aeromarittima di Messina e Reparto Operativo Aeronavale di Palermo) e degli altri investigatori.

Durante le operazioni sono stati intercettati 14 clandestini e un quintale di sigarette. È stato inoltre necessario documentare alcuni viaggi, non riusciti a causa di una intensa attività di controllo delle coste trapanesi. I guadagni derivanti dalle sigarette di contrabbando raggiungevano per ogni quintale almeno 17 mila euro. L'immigrazione clandestina fruttava ancora di più. Si parla di cifre di circa 3 mila euro a immigrato. Ogni traversata poteva arrivare ad un incasso di 40 mila euro. Le traversate erano circa due a settimana.