Neppure il tempo di una 'boccata d'aria' per il candidato sindaco di Trapani, Mimmo Fazio, stando all'indiscrezione che era circolata ieri. L'ex primo cittadino che, a cinque anni dalla sua ultima esperienza amministrativa locale, corre nuovamente per lo scranno più alto di Palazzo D'Alì, era stato arrestato a seguito di dell'inchiesta sulla gestione dei trasporti marittimi siciliani che aveva portato in carcere anche l'armatore Ettore Morace. Posto agli arresti domiciliari, aveva poi beneficiato della revoca della misura cautelare. Ieri però erano state diffuse alcune indiscrezioni, riportate da numerosi organi di informazione, secondo le quali la Procura aveva presentato appello a quest'ultimo provvedimento.

In serata la smentita, trasmessa direttamente dall'ufficio comunicazione del candidato sindaco.

'Notizia malevolmente diffusa'

L'ufficio stampa ha contattato direttamente i legali di Mimmo Fazio che hanno escluso la possibilità che la Procura di Trapani possa aver presentato appello contro la revoca dei domiciliari, dandone comunicazione preventiva ai giornalisti. "Pertanto - si legge nella nota dello staff di Fazio - considerato che nessun appello della Procura è stato notificato alle parti, la notizia sembra infondata e malevolmente diffusa". L'ex primo cittadino non tornerà alla detenzione domiciliare, per lui rimane confermato soltanto il divieto di soggiorno a Palermo. Come noto, è stato sospeso dal suo ruolo di deputato all'Assemblea Regionale Siciliana.

Nonostante il terremoto giudiziario che lo ha travolto, Fazio non ha mai fermato la sua campagna elettorale ed ha annunciato a chiare lettere la sua intenzione di andare avanti già pochi giorno dopo il suo arresto. Tutto questo anche a rischio di una futura condanna che, in caso di elezione a sindaco, lo vedrebbe decadere dopo il primo grado di giudizio.

Il caso D'Alì

Se Atene piange, Sparta non ride e lo spartano in questione è il senatore Antonio D'Alì. Il parlamentare di Forza Italia è un altro candidato sindaco di Trapani e, in base alle vox populi, sarebbe il favorito insieme al suo ex compagno di partito, Mimmo Fazio. Sul suo capo però pende la richiesta della DDA di Palermo relativa al soggiorno obbligato a Trapani, in quanto ritenuto 'socialmente pericoloso' dai magistrati palermitani.

Il provvedimento sarebbe motivato dai procedimenti che lo hanno visto indagato negli anni passati per concorso esterno in associazione mafiosa. D'Alì è stato assolto nel 2013 per i fatti contestati successivi al 1994 e, nel contempo, è stata dichiarata la prescrizione per quelli precedenti. Proprio da questi ultimi scaturisce la richiesta della Procura di Palermo. La misura restrittiva sarà discussa a luglio, anche per D'Alì il futuro è piuttosto incerto in caso di elezione a sindaco.

Quando la realtà supera la fiction

Ma ciò che accade nel capoluogo è finito in secondo piano rispetto alle notizie giunte ieri dalla provincia. Il Consiglio dei Ministri, infatti, recependo la proposta del ministro dell'Interno, Marco Minniti, ha sciolto il consiglio comunale di Castelvetrano, altro comune che sarebbe andato al voto il prossimo 11 giugno per l'elezione del sindaco e del consiglio comunale (eventuale ballottaggio il 25, ndr).

Motivo del provvedimento sono gli 'accertati condizionamenti mafiosi sull'attività amministrativa', un binomio che a tanti è sembrato scontato visto che Castelvetrano è la città d'origine del superlatitante Matteo Messina Denaro. Viene da sorridere amaramente se, soltanto fino ad un mese fa, tanti cittadini della provincia di Trapani si erano dichiarati 'indignati' per la messa in onda della fiction "Maltese - Il romanzo del commissario", ennesimo 'figlio' de "La Piovra" girato interamente a Trapani e provincia. La miniserie puntava ancora una volta l'accento sull'inquinamento mafioso del territorio e, secondo molte persone, il territorio trapanese non aveva bisogno di questi 'spot' che evidenziavano ancora una volta gli aspetti negativi piuttosto che metterne in luce le indubbie bellezze turistiche e paesaggistiche. Ma, in questo caso, la realtà sta superando abbondantemente la fiction, ponendo autentici colpi di scena rispetto a quella che, obiettivamente, era una trama scontata e già vista.