L'attuazione dell'accordo sul nucleare e la crisi nella regione del Golfo persico sono stati al centro di un incontro tenutosi alla Farnesina con il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif. A riceverlo il collega italiano Angelino Alfano. Attenzioni puntate, dunque, su temi di carattere internazionale di una certa rilevanza. Si è parlato anche dei rapporti bilaterali, in primis quelli di natura economica, nonché di progetti infrastrutturali e di potenziamento delle relazioni culturali. Una sorta di faccia a faccia fra Italia e Iran su argomenti vecchi e nuovi.
Alfano ha ribadito la vicinanza del nostro Paese, un forte sentimento di solidarietà, alle autorità iraniane dopo i gravissimi attentati che hanno duramente colpito Teheran, lo scorso 7 giugno.
La priorità
Il ministro degli Affari esteri italiano ha evidenziato la priorità numero uno: la lotta al terrorismo globale, quello che colpisce violentemente ovunque. In merito all'attuale crisi nella Regione del Golfo, il titolare della Farnesina ha auspicato un pronto dialogo fra le parti coinvolte per una soluzione che sia condivisa ed efficace. E proprio su questo tema ha espresso fiducia nell'attività di mediazione del Kuwait. Alfano ha sottolineato l'incoraggiamento dell'Italia nei confronti dell'Iran per "proseguire nell'attuazione in buona fede dell'accordo sul nucleare", nonché "della Risoluzione 2231".
Inoltre l'Italia è favorevole al "percorso di reinserimento" dello Stato iraniano "nel sistema finanziario internazionale". Congedandosi dall'ospite, Alfano lo ha invitato a partecipare alla Conferenza "Med dialogues 2017", giunta alla terza edizione, in programma dal 30 novembre al 2 dicembre, a Roma, per conferire un "valore aggiunto" al dibattito sui principali temi riguardanti il Mediterraneo.
Il profilo del diplomatico iraniano
Mohammad Javad Zarif, 57 anni, ministro del Governo di Hassan Rouhani, nel periodo precedente alla sua nomina, dal 1990, ha svolto ruoli di primo piano come diplomatico e negoziatore. Ha studiato Relazioni internazionali alla San Francisco state university. È professore di Diritto internazionale.
Nel 2000 è stato presidente della Commissione asiatica per la Conferenza mondiale sul razzismo. Dal 2002 al 2007 rappresentante dell'Iran alle Nazioni Unite. La tendenza politica è quella di un moderato riformatore. Dal 4 agosto 2013 è ministro degli Affari esteri dell'Iran, succedendo ad Ali Akbar Salehi.
La realtà della Persia di ieri
L'Iran, noto fino al 1935 come Persia, può considerarsi patria di una delle più antiche civiltà del mondo. La prima dinastia risale al regno di Elam nel 2800 avanti Cristo. Confina con Afghanistan, Armenia, Azerbaigian, Iraq, Nagomo-Karabakh, territorio conteso, Pakistan, Turchia e Turkmenistan. Si estende su una superficie di un milione e 648 mila chilometri quadrati, il territorio dell'Iran è il diciottesimo per grandezza al mondo.
Gli abitanti sono complessivamente poco più di 77 milioni, la popolazione dell'Iran è salita in modo sensibile durante il XX secolo. La capitale è Teheran, con 8 milioni e 429 mila abitanti. Sul fronte economico, dagli anni Sessanta in poi ha conosciuto un notevole processo di industrializzazione finanziato dai proventi del petrolio. Dal 1980 al 1988 il Paese ha affrontato un'estenuante guerra con l'Iraq. L'Iran è il secondo produttore petrolifero Opec, Organization of the petroleum exporting countries, fra i primi quattro Paesi al mondo per riserve di greggio, il secondo per riserve di gas. L'economia locale è condizionata dall'andamento del prezzo del greggio, che rappresenta la principale voce dell'esportazione.