"Siamo vicini a un punto di non ritorno oltre il quale il riscaldamento globale diventerà irreversibile." Con queste parole Stephen Hawking condanna il nostro pianeta, nel corso di un'intervista all'emittente britannica Bbc, realizzata prima di una conferenza a Cambridge organizzata per i suoi 75 anni.

Colpa soprattutto, a sentire il professor Hawking, delle cattive scelte in materia di tematiche ambientali dei leader mondiali e di uno in particolare. L'astrofisico inglese punta il dito proprio contro Donald Trump, responsabile del ritiro dell'America dagli Accordi di Parigi sul clima.

Una scelta infelice, che potrebbe aver pregiudicato per sempre la salute del nostro pianeta.

Cosa succederà alla Terra se non si ferma il riscaldamento globale?

Le conseguenze di una pessima politica ambientale potrebbero dunque rivelarsi drammatiche: le temperature della Terra rischierebbero di raggiungere livelli pari a 250 gradi Celsius e inizierebbero piogge di acido solforico, rendendola di fatto come Venere. Inadatta alla vita.

Secondo lo scienziato britannico il cambiamento climatico è uno dei maggiori pericoli che l'umanità deve fronteggiare nel nostro secolo, agendo con tempestività. Il prezzo da pagare altrimenti sarebbe altissimo: trasformare il pianeta azzurro in un inferno di temperature vertiginose, anidride carbonica e nubi di anidride solforosa.

Venere, il pianeta più caldo del sistema solare

Venere è il secondo pianeta del Sistema Solare in ordine di distanza dal Sole, per massa e dimensioni del tutto simile alla Terra. E rischia di diventarlo ancora di più: il nostro "pianeta gemello" è infatti dominato da un imponente effetto serra, causato della sua atmosfera, costituita prevalentemente da anidride carbonica.

Uno scenario drammaticamente familiare.

Stephen Hawking e i suoi 75 anni

A fare da palcoscenico alle affermazioni di Stephen Hawking è stata la conferenza tenutasi a Cambridge in onore dei suoi 75 anni, compiuti lo scorso 8 gennaio. Un'occasione per festeggiare i traguardi di una delle menti più brillanti del XXI secolo. All'astrofisico, che dall'età di 21 anni soffre di una malattia del motoneurone, meglio conosciuta come SLA, si devono i maggiori studi sui buchi neri e sull'origine dell'universo. L'infermità tuttavia non è mai stata un ostacolo per Hawking, che come regalo di compleanno auspica una cura, o almeno un progresso nella lotta alla SLA.