Forse, se un adulto gli avesse chiesto cosa volesse fare da grande, quale fosse il suo "sogno", non avrebbe avuto il coraggio di confessarlo. Ma non è detto. Certo è che un ragazzino brasiliano di appena 13 anni di cui la polizia non ha voluto rendere note le generalità, coltivava segretamente un sogno orribile: diventare un serial killer. Voleva uccidere persone tanto per il gusto di farlo, di veder scorrere il sangue di atterrite vittime innocenti. Aveva ideato un piano di morte culminato lo scorso mercoledì nell'omicidio di una sua compagna di classe, Tamires Paula de Almeida, di 14 anni.

Il piano di morte e la sua attuazione

Il tredicenne aveva deciso che la sua prima vittima dovesse essere un'ignara compagna di classe a cui è capitata la sventura di abitare nello stesso palazzo del suo assassino, nella città di Goiania, in Brasile, che si trova a circa 200 chilometri da Brasilia. La ragazzina abitava al quinto piano e mentre aspettava l'arrivo dell'ascensore è stata avvicinata dall'amico di cui si fidava. E invece, il diabolico baby killer l'ha strattonata e, dopo averle afferrato la testa, l'ha sbattuta più volte violentemente contro un muro. Ma quando si è accorto che non era morta, l'ha colpita con un ferocia forse sconosciuta persino a un criminale adulto: dieci coltellate al collo e al petto.

Poi, l'ha lasciata in un mare di sangue sul pianerottolo dell'abitazione ed è fuggito. A scoprire il corpo della povera ragazzina è stata una vicina di casa che aveva sentito le urla, ma è arrivata quando ormai era troppo tardi. In stato di choc, la donna è andata a suonare alle porte di tutti condomini, anche a quella della madre della povera vittima che ha avuto un malore.

Fuga e confessione

Intanto il baby killer, anche lui in stato di choc, ha vagato per un po' senza nessuna meta, si è nascosto dove capitava ma il senso di colpa per ciò che aveva fatto, mescolato all'angoscia, era insostenibile. Allora è andato a scuola, al "Jardim América State College" e al suo insegnante, Cezar Sabino, di 57 anni, ha chiesto di poter avere un colloquio privato.

Al professore ha raccontato di avere pugnalato una persona nel suo palazzo e gli ha chiesto di chiamare un'ambulanza. Quindi gli ha consegnato il coltello avvolto in un panno nero. Il professore ha dato subito l'allarme, il preside ed altri docenti sono accorsi nell'edificio, ma la ragazzina era morta.

Omicidio premeditato

La polizia che conduce le indagini e lo ha arrestato, è alla ricerca delle ragioni profonde che abbiano spinto il 13 enne a macchiarsi di questo atroce crimine, ben oltre il suo "desiderio" di diventare un assassino. Gli inquirenti ritengono che il delitto sia stato premeditato e pianificato: quando a giugno è stato il suo compleanno, ha ottenuto dalla famiglia come regalo una somma di denaro con cui ha acquistato un coltello.

Da allora lo ha portato a scuola facendo lo spaccone, ma nessuno immaginava che le sue intenzioni omicide fossero reali. Aveva preso di mira tre ragazzine, perché più vulnerabili: sarebbe stata più facile l'esecuzione del delitto. Il procuratore Federico Augusto de Oliveira Santos che coordina le indagini, ha detto che in 20 anni di attività mai gli era capitato una cosa del genere, un crimine di tale gravità, e ha chiesto la consulenza di un team di esperti per cercare di venirne a capo.

Scuola a lutto

La comunità del "Jardim América State College" è sotto choc. Il preside ha proclamato una settimana di lutto perché i ragazzi, specie i compagni di classe della vittima, possano elaborare l'atroce fatto. E proprio i suoi compagni di classe ricordano Tamires che era benvoluta da tutti, amabile, studiosa.