"Ho dovuto farlo, il suo fantasma mi tormentava, non mi dava più pace, non riuscivo più a vivere, stavo impazzendo": parole folli per spiegare un gesto che non è da meno. Una vicenda in cui non mancano "ingredienti" anomali: paranormale, spiritismo, delirio psichico, ma soprattutto tanti sensi di colpa. In un villaggio rurale della Russia, il trentenne Yuriy Golovin è stato arrestato dalla polizia dopo aver riesumato, dissacrato e bruciato i resti della sua ex fidanzata, morta suicida per amore 5 anni prima, dopo che lui l'aveva lasciata.

Perseguitato dal fantasma della fidanzata

Sensi di colpa a rotta di collo, di quelli che non danno tregua e portano a una condizione al limite: visioni, incubi, e l'incessante presenza di un fantasma, tutt'altro che benevolo: da cinque anni a questa parte per Yuriy Golovin la vita era diventata l'espiazione di una colpa, almeno secondo il racconto fatto alla polizia. Da quando, ad appena 17 anni, l'allora sua fidanzata Olga Gileva si era suicidata impiccandosi dopo che lui aveva posto fine alla loro storia d'amore, Yuriy ha avuto un destino da "perseguitato". "Stalkerizzato" da un ectoplasma, il fantasma della giovane suicida che veniva a tormentarlo specie in sonno. I fatti sono avvenuti a Menshchikovo, un piccolo villaggio che si trova nella regione di Kurgan, nella Russia centrale dove, come in molte culture contadine e non solo in quelle, si crede che le anime di coloro che siano state strappati in modo violento alla vita continuino a vagare sulla terra.

E che possano accanirsi con chi sia "responsabile" della loro morte. Esasperato e allo stremo delle forze, Yuriy ha cercato di correre ai ripari.

La consulenza della maga

Proprio come in un racconto della letteratura russa dove i fatti reali sono talmente assurdi da assumere un aspetto grottesco e allucinato, lo "stalkerizzato" ha pensato di rivolgersi a una maga e di avvalersi della sua consolenza per liberarsi del "problema".

La fattucchiera, particolarmente "ispirata" dal caso, gli ha suggerito vivamente di procedere con un rito di sicura efficacia. Doveva andare sulla tomba della ragazza, cospargere le spoglie di sale, ma non ha specificato di che tipo, se grosso o fine, quindi bruciarle pronunciando una formula per permettere in questo modo allo spirito della defunta di staccarsi in maniera definitiva e pacificata dalla permanenza terrestre.

Il rito

E così Yuriy Golovin, nel villaggio che si trova a circa 1075 miglia da Mosca, con solerzia e diligenza, è andato al locale cimitero ad eseguire il rito che la maga gli ha suggerito. E per farlo si è portato appresso un "collaboratore", un 23 enne che è stato poi anche lui arrestato ma di cui non sono state rese note le generalità. Dopo aver riesumato il cadavere della fidanzata, l'ha bruciato. Ma non si è "solo" limitare a commettere un sacrilegio e un reato insieme.

Pubblicità social

Per completare l'opera, da giovane uomo perfettamente inserito nel propro tempo, ha ritenuto di fondamentale importanza dare risalto alla pratica magica svolta pubblicizzandola sui social. Sul suo profilo Facebook ha postato le immagini di sé e del suo amico, sdraiati nella cavità della terra che era occupata dalla bara della povera ragazza.

Questa "pubblicità" ha permesso alla polizia che indagava sul caso di identificarlo più in fretta. Ora, che si sia liberato o meno dal fantasma della fidanzata suicida, di certo sarà perseguitato dalla legge. Per i gravi reati commessi, deve andare a processo: rischia fino a 5 anni di carcere. E non c'è rito magico che tenga.