C'è un lieve spiraglio di luce nella crisi Usa- Corea del Nord. A diffondere la notizia di un presunto 'piano segreto' per fermare l'escalation di Pyongyang e evitare l'ipotesi Terza guerra mondiale, è il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, il quale non avrebbe fatto mistero dell'esistenza di un 'accordo segreto tra Cina e Russia', nato come conseguenza delle ultime dichiarazioni di Kim Jong un di "attaccare entro il 15 agosto l'isola di Guam".

Lavrov: esiste un 'piano comune' tra Cina e Russia

La rivelazione giunge dopo la crescente tensione nella crisi nordcoreana, in particolare dopo il botta e risposta tra i due duellanti, Kim Jong un e Donald Trump.

A rivelarlo è appunto il ministro russo, il quale dichiara che "esiste un piano comune tra Cina e Russia per disinnescare la crisi nordcoreana". Secondo il piano, studiato al fine di evitare lo scoppio di una Terza guerra mondiale, come riferisce Lavrov, la Corea del Nord "cesserà i suoi minacciosi test missilistici e gli Usa e la Corea del Sud termineranno le loro esercitazioni congiunte".

Tuttavia, ancora non si conoscono i dettagli dell'operazione, e inoltre non è ancora chiaro se Russia e Cina abbiano rivelato il piano agli Usa e alla Corea del Nord. Quello che si sa, per adesso, è che gli sforzi delle due nazioni sono volti ad una risoluzione pacifica della crisi in nordcorea, ormai arrivata ad un pericoloso 'punto di rottura': strada, tra l'altro, battuta anche dalla Merkel, la quale si è detta recentemente contraria all'escalation di Pyongyang ed ha precisato che la Germania "parteciperà solo ad interventi che non siano di tipo militare".

Lavrov che si è espresso con molta preoccupazione anche riguardo un ipotetico confronto tra Stati Uniti e Corea del Nord, ritenendo alto il rischio che le cose possano peggiorare, soprattutto dopo l'utilizzo di una "retorica minacciosa da parte di Washington e Pyongyang". Dichiarazioni fin troppo esplicite in cui "sono state fatte minacce dirette di uso di forza" che per Lavrov si potevano evitare.

Ma il ministro degli Esteri punto il dito in particolare sugli Usa, considerata come "la potenza più forte e quella che dovrebbe mostrare buon senso e fare un passo indietro evitando inutili tensioni".

Giappone: schierati missili intercettatori

Sul fronte Giappone la situazione non è delle più tranquille. Infatti, come risposta alle minacce nordcoreane di attaccare l'isola di Guam, il Giappone ha deciso di schierare i suoi missili intercettatori, posizionati precisamente nella parte Occidentale del Paese.

Una misura di sicurezza, come è stata definita, che tuttavia riporta a scenari da possibile Terza guerra mondiale. Infatti, la potenza di fuoco dei missili cinesi per ora non è ancora al massimo della sua potenza di fuoco: sono stati schierati solo quattro missili intermedi, ma l'intenzione del Giappone è quella di "utilizzarne il più possibile entro la prima metà dei agosto".

Nonostante tutto, Trump dichiara apertamente che deve molto alla Cina e alla Russia, in particolare "per aver votato le nuove sanzioni Onu contro la Corea del Nord". Un Trump che si è detto ottimista sull'efficacia delle sanzioni e in particolare sul rapporto con Pechino che -afferma- "potrebbe fare molto di pi nell'attuale crisi Corea, ma sarebbe vittima di numerose ritorsioni commerciali dannose per la sua economia".

Trump che tuttavia non nega di riporre molta speranza in una riposta ancor più decisa della Cina al fine di evitare una Terza guerra mondiale. Cina con la quale, precisa, gli Stati Uniti hanno "importanti relazioni commerciali che costano agli Usa centinaia di dollari ogni anno". In altre parole, il presidente Usa vorrebbe una netta presa di posizione della Cina, visto anche il suo ruolo di partner commerciale e unico alleato della Corea del Nord. Operazione finalizzata ad un epilogo tutt'altro che disastroso, a cui lo stesso presidente ha fatto riferimento con la speranza che un giorno il mondo intero sia finalmente libero dal nucleare: "La speranza è che un giorno la Russia, la Cina, gli Usa e gli altri paesi possano finalmente liberarsi delle armi atomiche". Firmato Donald Trump.