Tra Corea del Nord e Cina esiste un trattato militare, stipulato nel 1961 dai rispettivi "padri della patria". L'accordo che venne sottoscritto all'epoca da Kim Il-sung e Mao Tse-tung si rinnova in automatico ogni vent'anni e prevede l'intervento militare in aiuto dell'alleato, nel caso in cui questi venga aggredito da un Paese straniero. Cosa farà la Cina se davvero Pyongyang e Washington scenderanno in guerra? Se Kim Jong-un attacca per primo, i cinesi rimarebbero certamente neutrali. Se invece dovesse subire un attacco 'preventivo' da parte degli Stati Uniti, il leader Xi Jinping potrebbe decidere di inviare supporto militare al vecchio alleato, contro gli Stati Uniti.

Quest'ipotesi inquietante che riporta il mondo ai tempi della Guerra Fredda viene prospettata da Global Times, il quotidiano del Partito Comunista cinese. "Se Stati Uniti e Corea del Sud tenteranno di rovesciare il regime e cambiare la configurazione politica della penisola coreana, la Cina lo impedirà", si legge in un editoriale. Il ministero degli esteri, però, non fa propaganda politica e torna ad invitare tanto il dittatore nordcoreano, quanto il presidente americano Donald Trump, alla moderazione. Una cosa è certa: Pechino non vuole la caduta del regime di Kim Jong-un, considerato ancora un alleato strategico nell'impedire quella che sarebbe l'assoluta egemonia politica di Washington nella regione.

Tutto questo, nonostante Kim e Xi Jinping non abbiano alcun rapporto e non si siano mai incontrati personalmente.

Trump: 'Pronti a colpire'; Kim: 'Vi spazzeremo'

Intanto il presidente degli Stati Uniti ed il suo omologo della Corea del Nord proseguono in una sorta di 'Risiko verbale'. "La soluzione militare è pronta, ferma e carica.

Siamo pronti a colpire se la Corea del Nord si comporta in maniera scorretta, speriamo dunque che Kim Jong-un trovi un'altra via", è il testo dell'ultimo Tweet di Donald Trump. Il leader asiatico ha affidato la sua 'bordata', come di consueto, all'agenzia di stampa Kcna. "Il presidente Trump ci porta sull'orlo di una guerra nucleare, ma noi vi spazzeremo via.

Il suo comportamento isterico potrebbe ridurre in cenere gli Stati Uniti". Se è questa la moderazione auspicata da Pechino, siamo decisamente su altri toni. Il segretario americano della Difesa, James Mattis, assicura comunque che gli Stati Uniti sono al lavoro per trovare una soluzione diplomatica, di comune accordo con gli alleati.

Il Giappone allerta la contraerea, ma anche la Russia

I quali alleati, Corea del Sud e Giappone, si stanno preparando al peggio. La Corea del Sud è ovviamente il Paese più esposto ad un attacco dal Nord e le difese antimissile sono schierate da tempo (i famosi THAAD contestati da Cina e Russia). Ma anche il Giappone non sta a guardare e, in vista dell'annunciato piano nordcoreano di un attacco 'dimostrativo' nelle acque circostanti la base statunitense di Guam, sta già predisponendo le sue batterie di missili intercettori.

Gli annunciati missili a medio raggio che dovrebbero terminare la loro corsa a pochi km dall'isola di Guam, infatti, violerebbero lo spazio aereo nipponico. La Russia intanto guarda con estrema preoccupazione ciò che accade nei pressi del proprio confine orientale e, alla luce di un possibile conflitto, ha rafforzato i propri sistemi anti-aerei nei pressi della frontiera con la Corea del Nord. "Cio che accade ci preoccupa - sottolinea il senatore Viktor Ozerov - e ci spinge a proteggere ulteriormente il nostro territorio". La contraerea russa non si trova ancora in 'stato di allerta', ma in 'situazione di efficienza bellica permamente'.