Felice e contento: in una mano tiene una cozza aperta, in un'altra un pomodorino. Accanto a lui, su un tavolino adattato ad arte, un fornello da campo con pentole e padelle. Il camice c'è, ma non è da cuoco, infatti si tratta di un caposala dell'ospedale Cardarelli di Napoli, immortalato in una stanza della struttura sanitaria mentre è impegnato a preparare una zuppa di cozze. La "goliardata", con tanto di foto postata su Facebook dal diretto interessato, non è sfuggita al consigliere regionale campano dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, che ha denunciato l'accaduto.

Stanza di ospedale adibita a cucina

Un tavolo trasformato in un cucinino: oltre a fornello, pentole e padelle, c'e anche uno scolapasta. Non è un set di una trasmissione di cuochi, e l'uomo fotografato non è uno chef, ma un caposala dell'ospedale Cardarelli di Napoli, la più grande azienda sanitaria del meridione. L'uomo sembra trovarsi in uno spogliatoio del nosocomio, e lo scatto social è stato ripreso dal consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, che ha subito avvisato la direzione dell'ospedale e ne ha dato notizia alle agenzie di stampa.

La denuncia e le polemiche

Per il consigliere Borrelli, l'immagine postata dall'infermiere "cuoco", in sprezzo "di ogni norma di sicurezza, igiene e buon senso" e pubblicata con grande disinvoltura sul social, è "un insulto" ai suoi colleghi che lavorano con professionalità ogni giorno.

Il rappresentante dei Verdi ritiene che la postazione di cucina sia tutt'altro che improvvisata, e l'immagine farebbe pensare che "non si tratti di un episodio occasionale, ma di una pessima consuetudine. L'ospedale non è un ristorante" ha protestato il politico, invocando provvedimenti.

Dal Cardarelli, dove è stata avviata un'indagine interna, hanno risposto che il luogo dove è stata preparata l'impepata di cozze non è in corsia o in un reparto vicino ai malati, ma in un posto appartato che si trova in una palazzina di servizio, dove i dipendenti trascorrono momenti di pausa, soprattutto chi fa lunghi turni o di notte.

Inoltre, qualora la Commissione disciplinare dovesse riconoscere l'infermiere colpevole di non aver tenuto un comportamento consono alla sua professione, sarà punito. In base a tali motivazioni, la principale contestazione di Borrelli verrebbe a cadere. Sul caso è intervenuto anche l'eurodeputato di Forza Italia, Fulvio Martusciello, sostenendo che il consigliere dei Verdi abbia fatto dell'allarmismo inutile, mettendo a repentaglio il posto di lavoro di un padre di famiglia.

La controreplica di Borrelli

Il consigliere, in un nuovo intervento social, ha precisato che dopo alcune verifiche è emerso che il luogo in cui l'infermiere ha cucinato non sarebbe stato affatto un padiglione di servizio, ma si troverebbe nei locali spogliatoio al piano terra, attigui alla terapia intensiva grandi ustionati nel Padiglione L. Si tratta di una delle aree più delicate della struttura sanitaria, dove si trovano il Pronto Soccorso, la chirurgia d’urgenza, la rianimazione, la terapia intensiva, neurologia, neurochirurgia, unità terapia intensiva coronarica e dialisi d’urgenza con 160 posti letto sempre occupati. Di certo, qualora le affermazioni di Borrelli dovessero trovare ulteriori riscontri, si tratterebbe di una pubblicità molto negativa per l'ospedale partenopeo.

A Napoli tra formiche e scarafaggi in corsia

Tra gli episodi di degrado in corsia a Napoli, lo scorso giugno era emerso al San Paolo il caso eclatante di una paziente fotografata in un letto invaso da formiche, mentre al San Giovanni Bosco era stata denunciata la presenza di zanzare, oltre a scarafaggi tra i medicinali su un bancone del pronto soccorso. Inoltre alcune blatte erano state rinvenute nel mese di giugno anche all'ospedale Loreto Mare, al reparto di Radiologia. Anche in questi casi è stato Borrelli a denunciare l'accaduto, ponendo l'accento sul grave problema delle gare di appalto per la pulizia degli ospedali napoletani.