Il Muro con il messico lo scorso anno, specialmente durante la campagna elettorale, era il primo punto nell'agenda di Donald Trump. Tema molto discusso e duramente criticato non solo dall'opposizione democratica americana ma praticamente anche dalla maggioranza di tutto il mondo occidentale. I problemi con il Messico e i messicani ci sono sempre stati, tant'è che una parte di muro già esiste e per il resto del confine c'è una grande e alta recinzione con filo spinato.

Trump vuole a tutti i costi il muro

Secondo il portavoce del partito Repubblicano alla Camera, Paul Rya, durante una riunione davanti i lavoratori della Intel nello stato dell'Oregon ha enunciato che nell'Esecutivo nessuno è interessato ad una paralisi del Governo.

Di opinione opposta, però, è proprio il Presidente degli Stati Uniti che minaccia di sospendere ogni attività governativa se verranno messe in atto azioni volte al sabotaggio della costruzione del famoso muro con il Messico. Trump ha elaborato questa minaccia proprio perché non deve essere messo in discussione lo stanziamento di 1,6 miliardi di dollari nel prossimo budget, necessari alla costruzione della "grande muraglia" americana. Simbolo della lotta contro l'immigrazione clandestina Trump ha tuonato "Costruiremo quel muro, anche se dovessimo chiudere il governo" con toni da campagna elettorale martedì scorso in Arizona, scatenando una protesta in città. Il Congresso ricomincerà la sua attività i primi di Settembre ma avrà tempo sino ad ottobre per finanziare i lavori dell'amministrazione federale, ovvero agli inizi del nuovo anno fiscale.

Ciò che pensano i parlamentari repubblicani è uno stanziamento temporaneo e "a rate" del budget annuale, in questo modo si lascia il tempo di poterne discutere e fare delle modifiche. Ryan, di idea opposta al Presidente, sostiene di dover evitare a tutti i costi la serrata del Governo in quanto non necessaria.

Possibile serrata del Governo

Nonostante le parole rassicuranti del portavoce del partito Repubblicano, il Presidente Trump minaccia la stabilità politica. Se lo "shutdown" dovesse avere luogo le normali attività di Governo verrebbero sospese (tranne quelle indispensabili). In realtà Trump ha la maggioranza che gli serve in parlamento quindi non è un problema con l'opposizione ma con la stessa maggioranza.

Il muro con il Messico difatti risulta impopolare anche nelle file dei Repubblicani. Comunque Trump non risparmia colpi a nessuno, neppure ai leader del suo partito come è successo a Mitch McConnell, Jeff Flake e John McCain, quest'ultimi due rei di essere troppo morbidi sul tema dell'immigrazione.